Coronavirus, parte la Fase 2: come affrontarla? Il Pd di Rovereto ha stilato un documento di proposte concrete, con l’obiettivo di aiutare coloro che da questa emergenza stanno soffrendo maggiormente, sia negli aspetto sociali che economici.
Trento, 29 aprile 2020
Il documento prevede infatti sei azioni: contro il disagio sociale, a supporto delle categorie lavorative maggiormente colpite, per il mondo della cultura e dello spettacolo, per la scuola, per nuove modalità di trasporto e nel campo dell’associazionismo sportivo.
Tutte le azioni hanno un unico filo che le lega: evitare qualsiasi forma di esclusione, garantendo alla comunità tutta, con un occhio più attento alle fasce deboli, il diritto alla cura ma anche ad avere una serena prospettiva di futuro.
Ecco il testo integrale del documento:
Il Partito Democratico di Rovereto ritiene che in questa fase di emergenza la politica dovrebbe dare priorità allo sforzo di evitare qualsiasi forma di esclusione, garantendo alla comunità tutta, con un occhio più attento alle fasce deboli, il diritto alla cura, e la messa in atto di azioni politiche non generalizzate ma tese ad aiutare coloro che da questa emergenza stanno soffrendo maggiormente per quel che concerne l’aspetto sociale e lavorativo. L’Ospedale di Rovereto sta avendo un ruolo molto importante per il Trentino nel far fronte alla pandemia e tutto il personale sanitario, la cosiddetta prima linea non va solo ringraziato ma anche supportato, garantendo sicurezza e protezione dei presidi necessari.
Si parla comunque ormai della fine del lockdown prevista per il 3 maggio e dell’inizio della così chiamata FASE 2, un periodo diciamo meno restrittivo dove dovrebbe se pur lentamente riprendere l'attività lavorativa di alcune categorie. Questa fase come anche le seguenti prospettano tempi incerti e situazioni molto delicate che necessitano di doverosi e sistematici aiuti e supporti dal livello istituzionale sia provinciale ma anche evidentemente comunale
I campi in cui il Pd di Rovereto ritiene prioritario intervenire sono:
1. Il disagio sociale.
Deve in particolare essere consentita l’iscrizione alle liste della popolazione anagraficamente residente, a tutti i soggetti di cui è nota la presenza sul territorio, senza vincoli di natura burocratica, in modo che tali soggetti possano godere delle misure di sostegno statali, provinciali ed eventualmente comunali. Va fornito o aumentato il sostegno e quindi il budget dei contributi concessi a quelle associazioni di volontariato come il Banco alimentare l’Aiuto Alimentare la Croce Rossa, i frati di Santa Caterina (servizio per ora sospeso) in virtù di quella che può diventare una vera e propria urgenza, quella alimentare appunto. Il Comune con l’Assessorato di riferimento può contribuire ad un’opera di rete e raccordo tra questi soggetti, diffondendo anche a livello comunicativo la presenza del servizio fornito da queste associazioni e il suo supporto, in modo da raggiungere anche quelle persone non ancora censite che potrebbero trovarsi in condizioni di nuova necessità.
2. Le categorie lavorative maggiormente colpite.
Tra queste vanno senz’altro considerati gli esercenti del commercio e in particolare le attività di somministrazione di cibo e bevande. Se bar e ristoranti potranno riaprire, in particolare con i tavoli all’aperto, il Comune potrebbe stabilire per quest’anno l’esenzione totale dal pagamento delle tasse di occupazione del suolo pubblico. Medesima esenzione potrebbe essere stabilita per il commercio ambulante in tutti i mercati cittadini. Il comune potrebbe inoltre valutare anche la possibilità di fornire contributi alle piccole imprese del commercio finalizzati alla copertura dei costi della predisposizione delle misure di sicurezza necessarie per la riapertura ovvero a promuovere la condivisione di tali spese tra piccole imprese con diretta partecipazione dell’amministrazione (cioè, a titolo esemplificativo, promuovere l’istituzione di consorzi o comitati o comunque raggruppamenti di piccole imprese che per la condivisione delle spese in questione a cui potrebbe partecipare AMR o altro soggetto individuato dall’Amministrazione)
Per quel che riguarda tutto il comparto dell’edilizia e delle pratiche in generale istruite dal Comune, che possono interessare la cittadinanza, sarebbe importante aprire degli sportelli informativi in videochiamata, con incontri e appuntamenti su prenotazione in modo da rendere possibile un rapporto ravvicinato tra i servizi comunali e la cittadinanza, cogliendo l’occasione dell’emergenza COVID per ripensare la piattaforma informatica comunale adeguandola anche completamente alla ricezione di pratiche online che abbandonino il cartaceo.
Riguardo all’apertura dei cantieri e alle piccole opere di manutenzione e sistemazione sugli immobili pubblici oltre che sugli spazi verdi, sarà importante riuscire attraverso appositi bandi e a rotazione a selezionare professionisti artigiani e piccole imprese che possano rimettere in moto le loro attività.
3. ll mondo della cultura e dello spettacolo.
In questo ambito molto colpito, in considerazione dei molti operatori che lavorano in fascia precaria ora in sospensione di attività e per l’attivazione di nuove forme di diffusione della cultura, che consenta di non perdere la vitalità di un settore così importante, il Comune potrebbe promuovere attraverso l’APT e la rete museale cittadina la realizzazione di prodotti audiovisivi inerenti la città, i suoi musei, le sue attrazioni culturali e paesaggistiche (visite guidate virtuali alla scoperta della città, dei suoi musei, delle sue attrazioni artistiche, culturali e paesaggistiche con evidente valenza anche promozionale). Sarebbe importante prevedere un incontro con le associazioni culturali che hanno ricevuto un finanziamento dal comune per l'anno 2020 per proporre loro di rimodulare le attività previste in modalità nuove promuovendo il coinvolgimento dei cittadini in proposte culturali che possano alimentare lo scambio, la conoscenza, la bellezza anche in questo contesto difficile. La stessa cosa si potrebbe fare con le associazioni giovanili coinvolgendole in una progettazione condivisa nell'ottica di un Urban Festival innovativo. proporre un bando pubblico per progetti sociali/culturali su modello del bando Laboratori di comunità, per promuovere progetti che stimolino il creare comunità anche in questo contesto di distanziamento sociale. Un bando che stimoli le risorse del territorio mettendo in campo idee e strumenti innovativi a disposizione della collettività.
4. Il comparto scuola.
In particolar modo per la fascia d’età 0-6 legata anche alle possibilità lavorative dei genitori, nel momento in cui la fase due preveda il reintegro al lavoro, si ravvede la necessità di un ragionamento sistematico che verifichi la disponibilità di servizi idonei e spazi sicuri da mettere a disposizione a supporto delle famiglie e in particolar modo delle donne lavoratrici. Quindi favorire quelle cooperative e quelle associazioni che si occupano di simili aiuti coinvolgendole in una serie di misure atte appunto alla fase in corso. Lo stesso ragionamento vale naturalmente anche per il servizio colonie estive.
Per quel che riguarda invece la scuola primaria come pure quella secondaria di primo e secondo livello, in previsione di un rientro a settembre sarà importante prevedere una reale implementazione della “smart school, (con particolare attenzione ai più piccoli). La necessità più urgente (ma non sufficiente) sarà quindi quella di garantire dispositivi informatici e connettività a tutte le famiglie, per superare le fisiologiche difficoltà avvenute durante la fase di emergenza. Relativamente a questo aspetto, infatti, è opportuno precisare che la fornitura di device messi a disposizione delle famiglie più bisognose con l’apprezzabile iniziativa della Fondazione Caritro è risultata insufficiente per coprire il reale fabbisogno. Sarebbe pertanto auspicabile che gli istituti scolastici eseguissero una ricognizione per conoscere le reali dotazioni informatiche delle famiglie. Successivamente dovrebbe essere programmato uno specifico capitolo di spesa nel bilancio provinciale per sostenere economicamente le famiglie, nell’acquisto dei dispositivi elettronici e della connessione ad internet, modulando gli incentivi su base ICEF. Oppure, in alternativa, valutare la possibilità di fornire tali dispositivi in comodato d’uso gratuito per un determinato periodo di tempo o se possibile a noleggio. La nuova modalità di svolgimento delle lezioni in considerazione delle dovute precauzioni e distanze legate al tema della sicurezza potrebbe necessitare da parte delle scuole di spazi aggiuntivi che il Comune in accordo con Provincia e Comunità di Valle potrebbe fornire ed approntare per l’uso. Una ricognizione degli spazi e delle esigenze dei vari istituti potrebbe essere fondamentale per consentire alle istituzioni, il Comune in primis, di essere efficace nella tempistica per la messa a disposizione in caso di effettiva necessità.
5. Nuove modalità di trasporto.
Utilizzare l’emergenza Covid per facilitare un modo più salutare di muoversi rivedendo anche il sistema del trasporto pubblico, che inevitabilmente sarà condizionato dai nuovi parametri della sicurezza e delle distanze tra gli utenti (studenti e lavoratori in primis) Non sarà più accettabile il sovraffollamento dei mezzi pubblici e delle rispettive stazioni. L’incremento dei mezzi di trasporto individuali con i conseguenti impatti negativi sull’ambiente sarà evidentemente da scongiurare favorendo tutte quelle politiche volte a ridurre la produzione dei gas climalteranti. Serve quindi un maggior impegno nel promuovere una mobilità più rispettosa dell’ambiente ed in particolare la bicicletta e la micromobilità elettrica (hoverboard, segway, monopattini e monowheel). Servirebbe una maggiore infrastrutturazione delle piste ciclabili cittadine e un potenziamento del bikesharing elettrico nonché la promozione della micromobilità elettrica. Una rimodulazione degli orari della città legata anche ai trasporti una volta decise e confermate le ripartenze delle attività lavorative e della scuola a settembre, sarà necessaria per venire incontro alle esigenze dei cittadini, dovrà essere appositamente studiata e provata.
6. L’associazionismo sportivo.
Si tratta di un comparto vitale e fondamentale per la comunità roveretana. Parrebbe importante sospendere gli affitti o i canoni degli immobili di proprietà comunale introducendo la possibilità di una proroga almeno fino a fine anno. La ripartenza delle attività sportive è infatti incerta e gravare sulle stesse potrebbe non consentire con la fine dell’emergenza la loro possibilità di ripresa delle attività.