Nell'emergenza attuale, il Servizio sociale della Comunità Val di Non sta facendo un importante lavoro di monitoraggio a distanza, partendo dagli anziani, quale categoria più fragile, rivisitando il servizio di assistenza domiciliare e garantendolo in particolare a quelle situazioni in cui la rete familiare non riesce a reggere o perché persone da sole non sono più in grado di gestirsi in autonomia.
"Trento", 8 aprile 2020
«Ad oggi - spiega l'assessore alle politiche sociali Carmen Noldin - abbiamo oltre 100 casi attivi e seguiti a domicilio sul territorio, cui vanno aggiunti i 350 pasti che vengono quotidianamente distribuiti a domicilio. Per quanto riguarda il servizio di assistenza domiciliare, fiore all'occhiello del nostro territorio, che permette di poter prendersi cura dell'anziano al proprio domicilio, vi è da dire che, dopo un periodo iniziale in cui eravamo in grande difficoltà a reperire le mascherine chirurgiche al personale preposto, ora la Protezione civile ci fornisce il fabbisogno settimanalmente con 300 mascherine».
Numeri importanti dunque perché sono oltre 1.200 le situazioni prese in carico dai Servizi sociali della Comunità della Val di Non, tra persone anziane, minori, famiglie, persone disabili, fragili o in condizione di emarginazione e solitudine, ognuna con esigenze diverse e tipologie di intervento sempre più personalizzate e mirate.
Per quanto riguarda il servizio # Resta a casa passo io, la Comunità di valle ha avuto finora oltre 100 richieste ai numeri dedicati 0463 601639 e 345 3762686. La maggior parte riguardano la consegna di farmaci a domicilio e la consegna della spesa alimentare. «Abbiamo risposto attivando la rete dei volontari locali organizzati dai singoli Comuni ed associazioni in loco. Le persone chiamano, vedono il Servizio come un sicuro punto di riferimento e trovano sia una risposta concreta ai loro bisogni che un supporto relazionale» - spiega Noldin.
Dal Servizio sociale, in questo momento difficile per tutti, ma ancora di più per chi vive situazioni difficili, vengono supportate telefonicamente dalle assistenti sociali anche alcune famiglie con minori; nelle situazioni più delicate e fragili sono stati definiti dei progetti individualizzati di presa in carico a distanza con la collaborazione delle cooperative sociali del territorio, che attraverso le nuove tecnologie, offrono un significativo supporto educativo ed un importante sostegno sia ai genitori che ai ragazzi.Per quanto riguarda le famiglie che hanno al loro interno persone disabili, sono state valutate più volte in questo mese, in modo da bilanciare il loro bisogno e la loro capacità di tenuta, in rapporto al contenimento del rischio di contagio. Anche per questo tipo di utenza sono stati costruiti e condivisi con il terzo settore specifici progetti individualizzati, continuamente rivisitati in funzione dell'evoluzione dei bisogni.