«Tamponi ai 3mila operatori delle Rsa»

Upipa ha chiesto ufficialmente, con una lettera inviata alla giunta provinciale, che vengano sottoposti a tampone tutti i 3000 operatori delle case di riposo in Trentino. E intanto sono iniziati quelli di riscontro fatti agli automobilisti direttamente in strade, cosiddetti drive-through, con un bastoncino infilato nel naso mentre la persona se ne resta seduto al volante.
"Trentino", 31 marzo 2020

 

Notizie emerse ieri durante le tre ore di riunione in streaming tra le minoranze di centrosinistra e la task force che contrasta il coronavirus, con alla testa il governatore Maurizio Fugatti. Molte le domande che i consiglieri di opposizione avevano preparato per il presidente e lo staff medico impegnato da oltre un mese sul fronte del coronavirus.

Alla fine clima disteso, moltissime le domande: alcuni dei presenti hanno colto anche un accenno di autocritica sul weekend sciistico che spiegherebbe l' alta diffusione importata dal Lombardo-Veneto. E' stata registrata anche una cauta apertura alla nostra proposta di task-force psicologica proposta da Paolo Ghezzi di Futura, oltre al sì all'assunzione immediata dei 40 infermieri trentini che si laureano questa settimana, mentre è stata confermata la scelta della comunicazione live sul web giudicata dall'opposizione ansiogena e non precisissima ma che Fugatti difende in nome della trasparenza.

Luca Zeni, consigliere del Pd è stato assessore alla salute nella precedente legislatura: «Un confronto sicuramente utile, richiesto da tempo. Da parte nostra c'è sicuramente apprezzamento per l'impegno nella difficoltà della contingenza: nessun Paese al mondo riesce a gestire l'emergenza del virus in maniera impeccabile. In questo momento la concentrazione della giunta è sulla fase acuta, quindi sui malati gravi. Su questo l'Azienda sanitaria è riuscita a dimostrare una flessibilità importante, aumentando i posti letto in terapia intensiva, adattandosi bene all'emergenza.
L'impressione è che ci si stia concentrando soprattutto su questa parte ma che - tema condiviso con diverse istituizioni sanitarie - ora si debba allargare la visuale: uno dei punti chiave sarebbe quello di contenere veramente il contagio, ma non solo con provvedimenti dello "state tutti a casa". Ma soprattutto con l'individuazione puntuale e tempestiva di coloro che sono malati. Qui c'è una carenza: una persona con sintomi lievi e a basso rischio viene presa poco in carico dal sistema. E qui che viene veicolato il virus: un sanitario che non è stato sottoposto al tampone (o se vogliano anche ad un prelievo di sangue) può essere veicolo di nuovi contagi anche dentro l'ospedale. Ecco perché noi insistiamo su questo, diagnosticare subito.
La giunta che su questo effettuate tamponi a largo raggio non era apparsa convintissima, ora ha messo in rete le eccellenze del Trentino, ma l'atteggiamento è una sorta di "accontentiamo chi lo chiede", visto che ad ogni occasione il presidente Fugatti dice che si tratta di un approccio su cui non ci sono unicità di vedute. Insomma non c'è convinzione che si tratti di una strategia importante di contenimento. Il famoso modello coreano, vincente perché si è isolato subito ogni possibile contagiato.
Chi dovrebbe essere sottoposto alla screening? I sindacati chiediamo che il controllo venga fatto a tutti gli operatori sanitari, sono 8 mila persone. Sarebbe decisivo sottoporre al tampone i 3 mila operatori delle rsa. Ora se ne fanno 500 al giorno, l'obiettivo è di farne 1500/2000 al giorno: con queste cifre non ci vorrebbero certi tempi lunghissimi. Ma servirebbe una sistematicità» chiude Zeni.

Il capogruppo dei Cinquestelle Filippo Degasperi: «Ci sono state tante risposte alle nostre domande, non a tutte per la verità. Ma non posso dire che non ci sia stata la volontà di farlo. Non ho sentito per esempio nulla sulla possibilità di riconvertire nell'emergenza medici di settori sottoutilizzati. La mia conclusione? Siamo arrivati in ritardo su quasi tutti gli aspetti, a parte quello dei respiratori per cui ci si era mossi già a febbraio. Credo ora serva chiarezza su dove mettere le persone in quarantena, su dove accogliere chi uscito dagli ospedali deve rimanere ancora isolato».

Durante l'incontro si sono anche alzati i toni quando il dirigente generale Giancarlo Ruscitti ha parlato di «errori commessi dalla giunta precedente». Tesi tutta politica che l'ex governatore Ugo Rossi ha fatto notare non possa competere ad un dirigente.