Zeni interroga la Giunta sui mille impegni di Sgarbi

Sia a Ferrara, dove il prof. Vittorio Sgarbi presiede “Ferrara Arte”, sia a Rovereto, dove lo stesso Sgarbi presiede – e vorrebbe anche dirigere – il M.A.R.T., sembra che la politica degli annunci iperbolici di mostre straordinarie, alla quali non pare far seguito poi una congrua realizzazione, stia prendendo talmente piede da indurre ben tre ex Assessori alle Politiche culturali della città estense a chiedere al Sindaco di revocare a Sgarbi la presidenza del prestigioso ente culturale “Ferrara Arte” e di subentrare quindi alla stessa.
Luca Zeni, 5 marzo 2020

Nel frattempo a Rovereto, Sgarbi insiste per assumere anche la direzione del Museo, nonostante i suoi moltissimi impegni istituzionali e professionali, promuovendo mostre che paiono più ascrivibili a “format” già pronti per essere acquistati sul mercato delle mostre d’arte, piuttosto che a brillanti intuizioni programmatiche.

Su tali questioni ha presentato un’interrogazione il Consigliere provinciale del partito Democratico del Trentino, Luca Zeni, chiedendo anche Giunta provinciale, fra le altre cose, di valutare la sostituzione del prof. Sgarbi con altra figura alla guida del M.A.R.T., vista la mole degli impegni del professore che, di fatto, inibisce quella costanza e quella presenza necessari al buon funzionamento di una simile importante istituzione culturale.

 

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE 

 

Interrogazione n.

“FERRARA ARTE” COME IL M.A.R.T.?

 

Probabilmente i nomi di Alberto Ronchi, Francesco Ruvinetti e Massimo Maisto a moltissimi di noi non dicono nulla. Si tratta però di tre già Assessori alle Politiche culturali del Comune di Ferrara dal 1999 al 2019, i quali hanno recentemente rivolto un pubblico appello al Sindaco della città estense di intervenire nella gestione di “Ferrara Arte”, oggi guidata dal prof. Vittorio Sgarbi, assumendone in prima persona la Presidenza, con lo scopo di “restituire credibilità al Palazzo dei Diamanti, la cui attività espositiva rischia di naufragare” e “individuando, nei modi che ritiene più opportuni (…) un direttore che sia garante della qualità e dell’originalità delle mostre allestite a Palazzo dei Diamanti”.

Fin qui, nulla parrebbe interessare la Provincia autonoma di Trento, se non l’evidente analogia con ciò che sta accadendo al M.A.R.T. dove, nonostante le vulcaniche promesse del Presidente dello stesso, non si è ancora visto alcunchè di concreto e soprattutto dove latita ogni indicazione circa la nomina, prevista dalla vigente normativa e con compiti ben definiti, del nuovo direttore del Museo. Non è infatti, né sufficiente né tanto meno rispettoso delle previsioni normative di merito, l’atteggiamento del Presidente del Museo che sembra voler assumere su di sé gli oneri anche della direzione artistica e della programmazione delle attività, delegando il ruolo di responsabile amministrativo ad un dirigente a ciò espressamente preposto.

Ma quello che più rende preoccupante “l’invadenza” del Presidente del M.A.R.T. è la mole di incarichi che lo stesso ricopre simultaneamente.

Va da sé che probabilmente egli possiede il divino dono dell’ubiquità, ma ciò non toglie che il cumulo di ruoli e incarichi rende oggettivamente difficile a qualunque mortale sostenerli tutti con uguale presenza ed assiduità. Infatti, a quanto costa ad un primo superficiale esame, dopo aver superato alcuni scogli giudiziari ed una non indifferente lista di condanne penali – che francamente qualche influenza avrebbero pur dovuta averla avuta nella valutazione della nomina alla Presidenza del M.A.R.T.: così non è stato e ce ne faremo un ragione, continuando a ritenere per tali ragioni opinabile la scelta della Giunta provinciale – il prof. Sgarbi attualmente è anzitutto Deputato della Repubblica in carica eletto nella Circoscrizione Emilia Romagna; componente della VII Commissione legislativa della Camera dei Deputati; Sindaco del Comune di Sutri; Presidente della Fondazione “Cavallini – Sgarbi”; Presidente della Fondazione “Ferrara Arte”; Presidente del Museo di Arte di Trento e Rovereto; responsabile della gestione del museo della Fondazione “Bagatti – Valsecchi”; Assessore alla Rivoluzione del Comune di Urbino e Professore ordinario di Storia dell’Arte presso l’Università per Stranieri di Perugia.

Sembra chiaro che se a tutti questi incarichi si verrà a sommare anche quello di direttore del M.A.R.T., forse non sarà costante ed assidua la sua presenza al Museo, come invece servirebbe nel caso di un direttore “a tempo pieno”, chiamato ad occuparsi della programmazione artistica e culturale. A tale proposito poi, risulta che la prevista mostra dello “Street artist” che si cela dietro lo pseudonimo di Banksy e che dovrebbe essere esposta a Ferrara ancor prima che a Rovereto non riscuota giudizi lusinghieri ed anzi, proprio gli esponenti dei governi comunali estensi dell’ultimo ventennio, affermano che una tale mostra “per le sue caratteristiche, sconvolge completamente e rischia di danneggiare l’immagine, faticosamente costruita, di Palazzo dei Diamanti” e se l’esito a Ferrara è questo, perché a Rovereto dovrebbe essere diverso? Ma non solo. La mostra pare prodotta dalla società “Metamorfosi” e quindi, in buona sostanza, si tratta di un “format” preconfezionato che viene venduto e circuitato e che ha ben poco di originale ed il suo autore la definisce, come tutte le sue “personali”, una “fake”, ovvero un “falso”.

Se la nuova politica del M.A.R.T. sarà quella di acquistare simili “format”, allora ben si comprende la possibilità per il prof. Sgarbi di essere anche direttore del Museo, oltrechè Presidente dello stesso, perché tutta l’attività si limiterebbe all’acquisto di prodotti preconfezionati, perdendo ogni cifra di originalità e di produzione propria che è poi quella che qualifica le istituzioni museali in tutto il mondo.

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

- se corrisponde al vero la notizia secondo cui il Presidente del M.A.R.T. ha chiesto di essere anche nominato direttore dello stesso;

- quali obiettivi programmatici avrebbe posto per definire gli orizzonti della sua attività di programmazione e di direzione artistica;

- se la Giunta provinciale ritiene di dover emendare la vigente normativa per consentire una simile operazione che, allo stato dei fatti, non pare possibile nel rispetto delle leggi in vigore;

- se, in considerazione della vasta mole di concomitanti impegni istituzionali dell’attuale Presidente del M.A.R.T., non sia il caso di valutare una sua sostituzione alla guida della prestigiosa istituzione museale trentina.

 

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

Distinti saluti.

 

                                                                                                   - avv. Luca Zeni -