“Credito d’imposta, accordi di moratoria sui prestiti con le banche e sui pagamenti alla pubblica amministrazione e soprattutto attivazione immediata degli ammortizzatori sociali previsti dal Fondo trentino di Solidarietà che ha in dotazione oltre 15 milioni di euro”, sono queste le misure che il consigliere del Partito Democratico Alessandro Olivi chiede vengano subito approntate per far fronte all’improvvisa frenata che coinvolge alcuni settori e numerose imprese del nostro tessuto economico, a seguito dell’emergenza coronoavirus.Alessandro Olivi, 28 febbraio 202
“In questi casi è importante dare immediatamente il segnale – spiega l’ex assessore allo Sviluppo economico– che le istituzioni sono già al lavoro per trovare le misure più idonee a sostenere quelle imprese e quei lavoratori che nella crisi di questi giorni rischiano danni materiali e di immagine”.
Stando ai primi dati raccolti appare infatti evidente che un’intera filiera economica sta subendo forti ripercussioni a causa delle restrizioni prescritte sia a livello internazionale che nazionale e provinciale. All’interno di questo scenario, che è variegato e complesso, c’è un settore, quello ricettivo-turistico delle realtà più fragili e meno attrezzate a carattere stagionale, per le quali le disdette (che raggiungono circa il 70%) producono problemi di sostenibilità delle aziende stesse.
“Ma c’è un altro elemento che preoccupa. – conclude il vicepresidente del Consiglio provinciale – Dalla stampa (Corriere del Veneto) si apprende che un’importante istituto, il Centro internazionale di studi sull’economia turistica, sta facendo un monitoraggio dal quale risulta che la contrazione degli introiti dai turisti stranieri nelle 5 regioni coinvolte (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia) arriva a 2,5 miliardi: il 50% in meno. Si citano inoltre le possibili richieste avanzate al Governo da queste regioni. In questa analisi del Trentino non si accenna. Mi auguro che la nostra Giunta non finisca a fare il vaso di coccio tra i vasi di ferro, magari perché da noi zone rosse non sono state tracciate, perché gli effetti sono comunque i medesimi, considerato che i provvedimenti restrittivi sono stati gli stessi di Lombardia e Veneto”.
Per vederci più chiaro, il Consigliere Olivi ha presentato una interrogazione a risposta immediata alla quale la Giunta dovrà dare riscontro già nella prossima seduta del Consiglio provinciale.
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