Tonini: se il Governo ha impugnato la norma regionale sui Segretari comunali è per colpa dell’arroganza della Giunta leghista

E’ di oggi la notizia che il Governo ha deciso di impugnare la Legge regionale 8/2019 contenente la riforma dei Segretari comunali. Lo scorso dicembre il Consiglio regionale, con un blitz notturno della maggioranza leghista, ha approvato un’emendamento alle legge sui segretari comunali.
Giorgio Tonini Capogruppo PD, 14 febbraio 2020

 

Oggetto della riforma, valida per il Trentino ma non per il Südtirol, era l’istituzione di un doppio albo per i Segretari, la durata quinquennale del loro incarico, la valutazione sull’operato del Segretario da parte del Sindaco e la possibilità di revoca anche nel corso della legislatura con decisione del Consiglio comunale su proposta del Sindaco in caso di valutazione negativa.

Su questa decisione il Gruppo del PDT espresse da subito una forte critica, sia per il metodo improntato all’arroganza e al disprezzo del dialogo tra le Istituzioni, sia nella sostanza, perché la riforma indebolisce la figura del Segretario e ne mina il ruolo imparziale a garanzia dei Comuni. Forti critiche vennero espresse anche dal Consiglio delle Autonomie locali, che stigmatizzò il metodo adottato dalla Lega e pose l’accento sulla necessità dei Comuni di avere una classe dirigente indipendente e preparata. Dure critiche furono espresse anche dall’Associazione di rappresentanza dei Segretari comunali, che parlò fin da subito di “numerosi profili di incostituzionalità, illegittimità oltre che di inopportunità amministrativa in una norma che tende a minare la terzietà e l’imparzialità dei segretari comunali”.

La decisione del Governo di impugnare la norma regionale conferma purtroppo la fondatezza delle nostre perplessità. Al di là di quello che sarà l’esito della valutazione
voluta dal Governo, questo dimostra che a lavorare male si rischia di dover lavorare il doppio. Il metodo è sostanza, non esistono scorciatoie: siamo certi che se si fosse scelto di procedere in maniera meno arrogante, coinvolgendo gli enti e gli organi interessati e prendendosi il tempo necessario per pensare e condividere una riforma così importante, si sarebbe di certo raggiunto un risultato migliore e si sarebbe evitato di vedere la norma impugnata dal Governo.