Io Carneade dico: tutti con Ianeselli

Caro direttore, rispondo al Suo editoriale sulla situazione dei candidati sindaci di Trento in cui cita, come esempio del fatto che la nostra città abbia retto alle ondate nazionali di centrodestra, la circostanza che, se si fosse votato solo nel capoluogo, "anche" io avrei vinto alle passate suppletive.
Giulia Merlo, 12 febbraio 2020

Lei stesso si chiede se definirmi "agnello sacrificale" o "Carneade": personalmente preferisco Carneade, un po' perché caratterialmente ho poco dell'agnello, un po' perché definirei la mia corsa alle suppletive in molti modi, ma un sacrificio no di certo. Carneade, invece, ha ancora un gran fascino metaforico: paradossalmente, è uno di quei filosofi che si ricordano tutti (complice il buon Manzoni), anche se considerato un signor nessuno.
Rimanendo nella metafora animale, mi piace pensare d'essere stata testarda come un mulo nel credere - nonostante i pronostici fossero contro la coalizione di centrosinistra che mi sosteneva - di poter vincere sul piano delle idee e della prospettiva politica. Certo ha ragione Lei a dire che il gatto nel sacco non c'è finito, però quel 41% contro il 46% del centrodestra con uno scarto di cinquemila voti dice che la trappola per acchiapparlo era stata ben piazzata.


Al netto della battuta che sono sicura Lei mi consente, concordo con la Sua analisi. Franco Ianeselli è davvero un candidato "imbattibile" per il comune di Trento, perché - come Lei scrive - ha riportato il Patt nella coalizione. Non solo, aggiungo. Credo che Franco Ianeselli sia il candidato giusto perché sa parlare alla città da molte prospettive: quella del lavoro, della difficoltà di non averlo e della fatica di difenderlo; quella della voglia di futuro in chiave di sviluppo sostenibile; quella del riconoscimento delle difficoltà che ci sono, ma con la capacità di dare risposte in modo costruttivo. In sintesi, la prospettiva di una Trento che vuole essere baluardo progressista contro la destra che siede in Provincia, con le sue chiusure culturali e la sua sudditanza nei confronti del leghismo veneto.
Per questo sono fiera che il candidato sindaco sia Franco Ianeselli e che, nel "ballo della democrazia", il giro di valzer abbia portato proprio lui a chiedere la fiducia dei trentini. Lei sottolinea con ragione come il problema di queste elezioni comunali sia di portare gli elettori alle urne: è la grande sfida di questa stagione politica e un obiettivo per cui dovremo lavorare tutti.

Il prossimo sindaco di Trento amministrerà la città in una fase cruciale di passaggio, dovrà segnare un necessario cambio di passo rispetto al passato e per farlo ha bisogno della legittimazione democratica più larga possibile. Per questo, nessuno di noi potrà risparmiarsi e questa campagna elettorale si vincerà grazie allo sforzo collettivo di tutte le sensibilità della coalizione che sostiene il candidato sindaco. E io, novella Tolemaide di Cirene (filosofa greca coeva e oscura forse più di Carneade), sono orgogliosa di dire che, dopo le suppletive, il centrosinistra a Trento parte da 24.793 voti e un più 8% sul centrodestra.