Prima di Natale, nel corso del dibattito in Consiglio sulla manovra di bilancio 2020, abbiamo deciso come minoranze di fare qualcosa di molto diverso da ciò che facevano, nelle passate legislature, le opposizioni alle giunte del centrosinistra autonomista.UGO ROSSI, Capogruppo provinciale del PATT - GIORGIO TONINI, Capogruppo provinciale del PD, 19 gennaio 2020
Invece di impegnare il parlamento della nostra autonomia in una lunga maratona ostruzionistica, costringendolo a votare migliaia di emendamenti privi di senso, col solo obiettivo di ottenere dalla maggioranza concessioni su questioni di dettaglio, abbiamo scelto di chiamare la Giunta provinciale ad un confronto di prospettiva sul futuro del Trentino. In particolare, la manovra proposta dal governo provinciale ci era parsa carente su due fronti: quello della crescita economica e quello dei rapporti finanziari col governo. La combinazione di queste due carenze programmatiche della Giunta esponeva la nostra comunità autonoma al rischio di trovarsi a fine legislatura (2023, cioè domani mattina...) dinanzi al serio rischio di dover ridimensionare, per mancanza di risorse, gli attuali, elevati livelli di welfare: sanità, assistenza, scuola, cultura, sport, protezione civile e ambientale, insomma tutto quel pregiato, ma costoso sistema che ci consente di primeggiare in Italia e non sfigurare in Europa nelle classifiche sulla qualità della vita.
Stando ai dati ufficiali presentati dalla Giunta Fugatti, a causa del venir meno degli arretrati corrisposti negli ultimi anni dallo Stato, nel 2022 il bilancio della Provincia potrà disporre di circa 400 milioni di euro in meno rispetto al 2019 (da 4,7 a 4,3 miliardi). Una prospettiva, come hanno riconosciuto anche le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, a dir poco allarmante, aggravata dalle previsioni di crescita dell’economia trentina: se nel 2018 abbiamo visto il nostro Pil crescere ad un ritmo doppio rispetto a quello nazionale (1,6 contro 0,8), nel 2022 la Giunta provinciale prevede un sostanziale allineamento: 1,1 in Trentino rispetto all’1 dell’Italia. Come dire che dall’economia reale non è realistico attendersi nessun significativo beneficio per le finanze provinciali, in termini di gettito tributario aggiuntivo.
Dinanzi a questa situazione, abbiamo ritenuto doveroso assumerci la responsabilità di avanzare alla Giunta proposte costruttive, volte a dare al Trentino una prospettiva meno incerta sul terreno economico e sociale: impegnando l’esecutivo provinciale a indicare nel prossimo Documento programmatico un obiettivo di crescita più ambizioso, a definire un pacchetto di misure per la crescita e l’occupazione, ad aprire col Governo nazionale, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano, un confronto volto a rafforzare la nostra autonomia sul terreno finanziario, fermi restando ovviamente i nostri doveri di solidarietà con il resto del Paese.
Queste proposte le abbiamo messe per iscritto, in due ordini del giorno che sono stati discussi in Consiglio, emendati dalla Giunta e approvati col voto convergente di maggioranza e opposizione. In particolare, sul terreno dei rapporti finanziari con lo Stato, l’ordine del giorno presentato dalle minoranze impegnava la Giunta ad aprire un confronto col Governo, finalizzato a dare al nostro sistema autonomistico (Regione e Province autonome) “stabilità di risorse e quindi certezza e programmabilità della spesa”; a promuovere “un adeguamento delle disposizioni costituzionali e statutarie, volto a riconoscere competenza integrale in materia tributaria” e “piena autonomia nella definizione delle entrate” alle nostre istituzioni autonomistiche, fermi restando i nostri doveri di solidarietà nei confronti del Paese. Allo stesso tempo, il confronto col Governo dovrà condurci anche alla definizione di “una normativa specifica in tema di indebitamento, che consenta alle Province autonome di pianificare e finanziare, anche attraverso il ricorso al debito, gli investimenti necessari allo sviluppo economico”.
Su questi due punti, delega fiscale per garantire certezza alle entrate e indebitamento virtuoso per finanziare gli investimenti necessari ad una crescita più sostenuta, ci siamo confrontati venerdì sera, a margine dell’incontro organizzato dal Pd, col ministro Francesco Boccia, col quale abbiamo registrato una forte sintonia che si è tradotta in incoraggianti aperture.
Abbiamo quindi accolto con soddisfazione l’esito positivo dell’incontro del ministro Boccia col presidente Fugatti, al successo del quale riteniamo di aver contribuito con la nostra doverosa iniziativa. Il ministro Boccia ha detto giustamente che il Trentino non ha bisogno di un governo amico, nel senso di politicamente omogeneo alla Giunta provinciale, ma piuttosto di un governo serio. È a questa stessa serietà, responsabile, costruttiva, propositiva, che abbiamo ispirato e continueremo ad ispirare la nostra azione nelle istituzioni della nostra autonomia.
Seguici su YouTube
Partito Democratico del Trentino