Ianeselli in campo e arriva il Patt

Tutto in poche ore. Il centrosinistra o (almeno per ora) una sua ampia fetta, ha il suo candidato sindaco: è Franco Ianeselli. Il segretario generale della Cgil, dimettendosi ieri sera dal sindacato, ha innescato una reazione a catena. Il Patt, a lungo tirato per la giacca, ha subito sciolto ogni riserva ed ha dichiarato sia la sua scelta di campo, starà con il centrosinistra, che il suo appoggio a Ianeselli.
G. Tessari, "Trentino", 13 gennaio 2019

 

Il partito di Simone Marchiori ha lasciato con un palmo di naso chi, dall'altra parte della barricata, ancora fantasticava di poter avere gli autonomisti al proprio fianco: «Un piccolo miracolo politico che, solo pochi giorni fa, sembrava impossibile. Ora lavoreremo per unire la città, visto che abbiamo di fronte chi la comunità la vuole lacerare e dividere. Ci sono le condizioni per un'alleanza ampia. Sento una grande responsabilità» ha detto a caldo Ianeselli.

Pd esulta: missione compiuta

Inutile dire che per il capogruppo del Pd Giorgio Tonini sia una serata da incorniciare: «Missione compiuta. Franco è il candidato giusto per attuare il programma di una coalizione che sarà il più larga possibile. Partendo da quella che già prima di Natale, il 23 dicembre, avrebbe voluto ufficializzare il suo nome. Solo che non avrebbe avuto senso farlo allora, bisognava aspettare il Patt e la sua riflessione. Non sarebbe stato giusto mettere gli altri di fronte al fatto compiuto. Anche il Patt ha convenuto che Ianeselli, anche per le questioni di programma, era la scelta più giusta. Tutto bene quello che finisce bene. Cosa fa ora il Pd? Beh, festeggia. Ianeselli è il candidato più vicino a noi, più in sintonia con la nostra storia ed è quello di massima convergenza nella coalizione». Quella sera che ricorda Tonini al tavolo c'erano il Pd, Futura, Upt, Verdi, socialisti e calendiani. Ora sarà interessante vedere chi si avvicinerà.

Autonomisti schierati

E il Patt, il grande conteso? «La strada che gli autonomisti di Trento hanno deciso di intraprendere con convinzione è quella di un patto forte e diretto con un candidato sindaco che si impegnerà a dare voce alle priorità degli autonomisti e a garantire il Patt senza che esso aderisca direttamente a una coalizione. Si è deciso dunque di confrontarsi con Franco Ianeselli, trovando una forte convergenza. Con lui è stato trovato un accordo in cui si sono definite le linee programmatiche e politiche per le quali il Patt si è impegnato in questi anni e avrà la possibilità di continuare a farlo, in caso di vittoria, nei prossimi 5 anni» osserva la sezione cittadina del partito che è anche di Rossi e Panizza. Il programma? «In particolar modo gli autonomisti intendono proseguire e rafforzare l'impegno sui temi della sicurezza, del decoro urbano, dello sviluppo del collegamento Trento - Bondone, delle aree cittadine da riqualificare, delle attività commerciali, dello sport e dell'identità. Temi già affrontati con passione e competenza dagli attuali amministratori autonomisti, in seno alla giunta e al Consiglio comunale». Il partito di Marchiori ammette che il tentativo del centrodestra di candidare un uomo del Patt, Paolo Monti, è servito paradossalmente per compattarsi: «Una scelta che appariva volta più a spaccare il Partito anziché a valorizzare realmente il pensiero autonomista».

La lettera alla Cgil

Per Ianeselli non deve essere stato facile scrivere delle sue dimissioni dalla Cgil: «Cari compagni e care compagne, pochi minuti fa ho formalizzato la mia disponibilità a candidarmi a sindaco di Trento. Non so se verrà poi condivisa lunedì al tavolo della coalizione, ma per la Cgil questo poco importa. Lunedì mattina in ogni caso consegnerò formalmente le mie dimissioni da segretario generale della Cgil. Mi sono affacciato in Cgil nel 1996, quando ero studente. È stata da allora la mia vita. Tutte le persone che incontrato in questi anni, nessuna esclusa, mi hanno insegnato cosa significa essere parte di una comunità. Una comunità di persone che, ogni giorno, pratica il valore della solidarietà. Sono felice perché la nostra Cgil, nonostante tutte le avversità, è forte, autorevole, aperta all'innovazione. Lo è tra i suoi iscritti, tra i delegati, lo è in un gruppo dirigente maturo e responsabile. Grazie per tutto quello che mi avete insegnato» conclude Ianeselli.La riunione di lunedì del centrosinistra, quella che doveva essere una sorta di redde rationem, sarà invece il via ufficiale della campagna elettorale. Con uno Ianeselli per la prima volta non più dentro la «sua» Cgil.