Il Partito democratico non giudica un problema il fatto che il Patt, a lungo atteso, alla fine abbia deciso di fare corsa fuori dal centrosinistra: «La loro scelta è comunque quella di essere alternativi alla destra, al sovranismo. Non ci sembra una questione secondaria» spiega Giorgio Tonini, capogruppo dei Dem in Provincia.
"Trentino", 17 dicembre 2019
Tonini non condivide dunque i timori di Lucia Coppola (Futura) che solo ieri da queste colonne aveva imputato proprio al Pd, all'eccessivo attendismo del partito di maggioranza relativa, lo stato dell'arte di una coalizione ancora molto indietro nelle scelte da fare in vista delle comunali di maggio. In questo caso nel capoluogo.
A Tonini, mentre ieri sera si è riunita l'Assemblea dei Dem, tocca fare il punto sullo status quo del centrosinistra nella ricerca del candidato sindaco: «La partita è ancora tutta aperta e noi crediamo, come abbiamo sempre detto, in una coalizione larga. Il Patt sta dando vita ad un'aggregazione di centro che, però, per dirla degasperianamente, guarda a sinistra. Tra le cose che hanno detto c'è una chiusura di principio alla Lega, c'è invece una complessa partita aperta con il centrosinistra, ovviamente tutta da verificare. Dopodiché le elezioni hanno una data oramai decisa, si terranno la prima settimana di maggio, e non è pensabile attendere in maniera indefinita. Però sembra che loro stiano arrivando al dunque: si sono incontrati.
Quidi il Patt non ci è "scappato", l'impressione è semmai opposta. C'è un evidente travaglio interno, proprio per questo dobbiamo dare prova di equilibrio e, se vogliamo, anche di pazienza. E giustamente il segretario del Patt Marchiori dice che le stelle alpine non hanno alcuna intenzione di aggregarsi a qualche cosa di già esistente. Vogliono far nascere una cosa nuova (e stanno lavorando con Upt ed In Movimento) che poi ovviamente, su basi di pari dignità, interloquirà con gli altri. Io sono lieto di aver constatato ormai da tempo che, pur nell'apertura a tutti, ci sono delle discriminanti di valori e di principio che non ci sono invece nei nostri confronti» osserva Tonini.
A fronte di una vasta platea di possibili candidati sindaco, per la verità ancora solo virtuale, come intendete procedere con la selezione? Ed in che tempi? «Le primarie per me sono la chiave, anche perché fanno parte del dna originale del Pd. Sin dalle origini si è sempre detto che se il Pd si presenta da solo (o quasi) allora le primarie sono la regola, se però da vita ad una coalizione allora debbono esserci delle regole concordate. Ad oggi mi pare che siano in pochi a volere le primarie. I tempi per decidere? Debbono essere brevi, per me anche prima delle vacanze. O subito dopo».