Il presidente altoatesino interviene nella vicenda relativa alla nuova norma sui segretari comunali trentini, che ha provocato polemiche e proteste. «Questa — dice Arno Kompatscher — è l’ennesima dimostrazione che la competenza regionale sui Comuni non ha senso.
C. Dossi, "Corriere del Trentino", 15 dicembre 2019
Da tempo chiediamo passi in mano alle due Province». In Alto Adige, spiega Kompatscher, «non ci sono mai arrivate richieste simili dai Comuni o dai segretari».Abbiamo votato la norma perché in Trentino i colleghi di maggioranza ci hanno spiegato che per loro era importante. Ma in Alto Adige non ci sono mai arrivate richieste simili dai comuni o dai segretari. È l’ennesima dimostrazione che la competenza regionale sui comuni non ha senso. Da tempo chiediamo passi in mano alle due province». Il commento del governatore altoatesino Arno Kompatscher, relativo alla nuova legge sui segretari comunali (trentini), è abbondantemente condito di diplomazia. Ma lascia trapelare, evidentemente, un’esigenza che con la discussione degli ultimi giorni si è accentuata ulteriormente.
Il quadro di riferimento è l’emendamento presentato lunedì sera, a firma dei consiglieri della Lega, nell’ambito della discussione sulla legge finanziaria regionale, e approvato il giorno dopo anche grazie ai voti della Volkspartei. Emendamento che cambia le modalità di scelta dei segretari comunali: d’ora in avanti saranno i sindaci (dei comuni trentini) a poter nominare il proprio funzionario di fiducia per un’intera consiliatura, attingendo da un albo appositamente istituito. Una modifica che non coinvolge chi è già in carica, ma che di fatto stralcia la modalità in vigore finora, che prevedeva che la scelta avvenisse mediante un concorso pubblico per titoli.
Una scelta che aveva fatto saltare sulle barricate, oltre alle minoranze, anche i segretari comunali stessi che in una nota comune avevano parlato di ««una riforma scellerata della figura del segretario comunale, votato senza nessuna informazione e confronto preventivo. In sintesi con la riforma il segretario passa da segretario del comune a segretario del sindaco, da dipendente vincitore di un concorso pubblico a servizio del comune a “portaborse” del sindaco».
Una scelta che va in direzione di una «politicizzazione» della figura del segretario comunale? Il Landeshauptmann, su questo aspetto, glissa. «I colleghi di maggioranza trentini ci hanno spiegato che per loro la modifica era importante e urgente — spiega —. Ci hanno illustrato diverse situazioni difficili, e noi ci siamo fidati, votando a favore dell’emendamento. Da parte nostra lo possiamo sostenere, a patto che valga solo per il Trentino».
Un aspetto, quest’ultimo, del quale spiega senza giri di parole il perché: «Per noi era impossibile prevedere una norma analoga che riguardasse l’Alto Adige — chiarisce il presidente —. Non era stata in nessun modo condivisa con i rappresentanti di categoria, con il Consorzio dei comuni, con i sindaci e nemmeno con i segretari stessi». Insomma, Trentino e Alto Adige sono due realtà distinte, con esigenze distinte. «Se si presenterà l’esigenza di adottare una norma analoga siamo disposti a intavolare la discussione — assicura Kompatscher —. Ma credo che la discussione sul tema sia l’ennesima dimostrazione del fatto che la competenza regionale sui comuni non ha senso. Da tempo chiediamo che passi ai due consigli provinciali. Basti pensare a quando si apportano modifiche agli ordinamenti dei comuni: ogni volta si distingue tra quelli della provincia di Trento e quelli della provincia di Bolzano».