Zeni: essenziale trovare un accordo con le associazioni del volontariato sanitario

Davanti all’ennesima chiusura della Giunta provinciale di fronte alle legittime richieste delle quaranta associazioni del Volontariato sanitario per vedersi riconosciuto il sostegno alle richieste che travalicano i limiti della convenzione in essere con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, il Consigliere del Partito Democratico Luca Zeni ha presentato oggi una specifica interrogazione, stigmatizzando le retoriche della Giunta provinciale sulla riconoscenza al Volontariato ed evidenziando l’urgenza della situazione.

 

Zeni chiede pertanto alla Giunta provinciale a che punto è la trattativa fra la Provincia ed il “Tavolo tecnico” delle associazioni, nonché cosa ritiene di fare la Giunta provinciale in caso di sospensione dell’attività delle associazioni di Volontariato sanitario; quali politiche di spesa intende adottare per il futuro in questo settore e come può venire incontro alle esigenze attuali delle suddette associazioni.

 

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

 

Interrogazione n.

ASSOCIAZIONI SANITARIE DI VOLONTARIATO: VA TROVATO UN ACCORDO!

 

 

     Prassi della Giunta a trazione leghista è ormai quella di inondare di comunicati stampa con i quali si comunica la propria vicinanza al mondo del volontariato, con la partecipazione ad eventi e celebrazioni, siano essi Vigili del Fuoco o realtà vicine al disagio fisico e/o psischico, plaudendo e spronando ogni attività. Un clamore propagandistico che cozza però con il delicatissimo conflitto in essere con le associazioni sanitarie trentine di volontariato che si occupano del soccorso alle persone e del trasporto degli infermi, in convenzione con“Trentino Emergenza” e l’A.P.S.S..

 

   Negli scorsi anni la Provincia aveva siglato un accordo triennale con le associazioni, con reciproco riconoscimento e soddisfazione, al fine di consentire una programmazione più stabile e serena per le associazioni e di avere un supporto fondamentale per l’Azienda Sanitaria in questo importante settore.

 

     Tuttavia, nel corso del tempo sono aumentate le richieste “fuori accordo” alle associazioni, che chiedono quindi di disciplinare le nuove richieste. La questione non è nuova, ovvero non è esplosa adesso che va in discussione il bilancio di previsione 2020 della Provincia, perché su tali tematiche la Giunta provinciale era stata interpellata – peraltro invano – già nello scorso mese di ottobre, cioè proprio in fase di stesura della manovra di bilancio.

 

     Esiste una differenza profonda fra lanciare proclami elettorali e governare: in casi come questi occorre dedicare energie e tempo alla ricerca di una soluzione, che non arriva mai da sola.

 

     Nello specifico, le associazioni di Volontari che garantiscono in tutto il Trentino i servizi di ambulanza, urgenza, emergenza e trasporto, come stabilito da un’apposita convenzione sottoscritta con la Provincia ancora nell’anno 2016, chiedono semplicemente di essere messe in grado di pote proseguire il loro indispensabile impegno, anche rivedendo i termini di quella convenzione, al fine di ottenere un sostegno dignitoso da parte dell’ente pubblico per lo svolgimento delle proprie attività a favore di tutta la comunità provinciale.

 

     A questa istanza condivisibile, comprensibile e destinata solo a coprire i costi del Personale stipendiato delle associazioni, la Giunta sembra essere in grado di rispondere unicamente con il mero adeguamento delle tariffe al tasso di inflazione, corrispondendo cioè una cifra veramente minima ed insufficiente rispetto alle richieste fatte da un mondo che non si arricchisce di certo su questi finanziamenti e che oggi concentra la sua attenzione suylle richieste ulteriori che l’Azienda Sanitaria costantemente avanza.

 

     Ecco la contraddizione tra la realtà e tutta la retorica sul Volontariato: dove sono tutti i grazie che si stanno sprecando per ogni minima circostanza, riuscendo così a svilire la riconoscenza pubblica e facendola diventare l’ennesimo rito di una politica giocata sempre e solo in chiave di consenso elettorale?

 

     A poco, se non a nulla, sono valsi gli incontri del “Tavolo tecnico” allestito per dialogare ed incrociare domanda ed offerta, così come le riunioni con la Giunta provinciale ed a tutt’oggi le posizioni sembrano ancora molto lontane fra loro, con il rischio che le associazioni sospendano – perché impossibilitate a sostenere finanziariamente la mole degli impegni assunti – le loro prestazioni, mettendo in ginocchio il sistema sanitario d’urgenza ed il complesso mondo del trasporto degli infermi.

 

     Forse togliere qualche fondo da spese sanitarie che rispondono a logiche politiche – con qualche servizio estemporaneo garantito a chi urla di più – o logiche clientelari – con qualche regalo non giustificato da parametri tecnici a qualche casa di cura privata - per garantire il servizio di ambulanza, potrebbe essere una soluzione, prima che tutto si blocchi irrimediabilmente.

 

   Ma per fare ciò serva una programmazione della spesa sanitaria; serve un controllo costante dei centri di costo e delle urgenze ed emergenze; serve, in altre parole, un vero Piano di politica sanitaria.

 

   Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

 

- a che punto è la trattativa fra la Giunta provinciale ed il citato “Tavolo tecnico” sui temi oggetto della presente interrogazione;

 

- cosa ritiene di poter fare, nell’immediato, la Giunta provinciale per venire incontro alle legittime esigenze delle associazioni del Volontariato;

 

- quali politiche della spesa intende adottare in futuro la Giunta provinciale per evitare il ripetersi di simili incresciose vicende;

 

- quale Piano di emergenza ha predisposto la Giunta provinciale in caso di sospensione delle attività fino ad ora svolte dalle associazioni di Volontariato.

 

 

     A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

     Distinti saluti

 

 

 

                                                                                         - avv. Luca Zeni -