La consigliera Mara Dalzocchio, capogruppo della Lega in Provincia, accusa il Pd di non avere una posizione chiara sulla crisi catalana, perché oggi in Consiglio ha votato sì alla mozione proposta dal PATT e no a quella proposta dalla Lega. Per la verità, tutte le opposizioni si sono regolate come il Pd, mentre la Lega ha votato entrambe le mozioni. Il problema è che le due mozioni erano molto diverse tra loro.
Trento, 28 novembre 2019
È vero che entrambe esprimevano solidarietà alla Catalogna. Ma la mozione Rossi lo faceva in nome dell’autonomia, mentre la mozione Dalzocchio lo faceva in nome dell’indipendenza. In Lombardia, in Veneto, in qualunque altra regione italiana a statuto ordinario, la differenza potrebbe, a torto, apparire una sottigliezza. Ma ad un consigliere regionale del Trentino Alto Adige Südtirol non dovrebbe essere necessario spiegare la differenza tra autonomia e indipendenza. La nostra Regione è un caso di successo ammirato nel mondo perché, grazie a Degasperi e Gruber, passando per Moro e Magnago, fino al recente incontro di Castel Tirolo tra il presidente Mattarella e il suo collega austriaco Van der Bellen, contro la concezione sovranista e centralista dello Stato e contro la via di un indipendentismo separatista inevitabilmente conflittuale, ha sempre scelto, con saggezza e lungimiranza, la “terza via”, la via riformista dell’autonomia speciale. Il Pd, il Patt, le altre minoranze hanno dunque espresso la loro solidarietà col popolo catalano nel nome dell’autonomia.
È la Lega che non si sa cosa voglia, posto che ha votato tutte e due le mozioni: quella indipendentista e quella autonomista. Non è tutto. Come è noto, il leader della Lega, che non è più “Lega Nord per l’indipendenza della Padania”, ma solo “Lega Salvini”, è esplicitamente alleato in Europa del partito spagnolo Vox, il più duro sostenitore a Madrid di una visione centralista, non solo anti-indipendentista, ma anche anti-autonomista. Chi è che non ha le idee chiare?