Stando a notizie di stampa finora non smentite, alcune amministrazioni pubbliche, socie della Autostrada del Brennero S.p.A, avrebbero fatto richiesta di una distribuzione straordinaria dei dividendi così da consentire alle stesse di finanziare opere e iniziative sui territori di rispettiva competenza.§
Giorgio Tonini, 22 novembre 2019
Tra queste, la Provincia autonoma di Trento sarebbe tra le più favorevoli ad utilizzare i fondi della società di controllo della principale arteria viabilistica provinciale, in nome di un non troppo istituzionale “pochi, maledetti e subito” e così da immettere liquidità nel proprio bilancio e consentirsi una maggiore disponibilità di spesa nella legge di finanziaria da poco discussa in Commissione.
In difficoltà nel programmare le proprie iniziative e, forse, nell’affaticato tentativo di armonizzare risorse e scadenze annunciate in un eccesso di disinvoltura, la Giunta sarebbe così disposta ad indebolire una società tanto strategica in una fase assai delicata come quella del rinnovo della convenzione; per di più avallando una distribuzione straordinaria dei dividendi anche tra i soci privati, che si vedrebbero riconosciuti inaspettati regali di Natale.
Abbiamo dunque interrogato il presidente della Provincia per sapere se queste notizie rispondano al vero, e se un migliore e più attento lavoro di previsione e preparazione del bilancio provinciale non avrebbe consentito di soprassedere dal ricorrere a richieste straordinarie tanto critiche.
IL TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE
Interrogazione n.
Richiesta di una distribuzione straordinaria dei dividendi da parte di amministrazioni pubbliche socie della Autostrada del Brennero S.p.A.
Stando a quanto sollevato negli ultimi giorni dagli organi di stampa, sembra che alcune amministrazioni pubbliche, socie della Autostrada del Brennero S.p.A, abbiano fatto richiesta di una distribuzione straordinaria dei dividendi tale da consentire alle amministrazioni stesse di finanziare opere e iniziative sui territori di rispettiva competenza.
L’idea, in buona sostanza, sarebbe quella di ricavare fondi dall’A22 per immettere liquidità nei bilanci di questi Enti, e di consentire così agli stessi una maggiore disponibilità di spesa nelle leggi di bilancio che si accingono ad essere discusse nei rispettivi Consigli.
Tra le Istituzioni più risolute nel richiedere l’intervento della solvente società per azioni vi sarebbe la Provincia autonoma di Trento, che potrebbe direttamente e indirettamente (tramite la Regione) beneficiare per questa sua pressione di quasi 20 milioni di euro.
In difficoltà nel programmare le proprie iniziative e, forse, nell’affaticato tentativo di armonizzare risorse e scadenze annunciate in un eccesso di disinvoltura, la Giunta sarebbe così disposta ad indebolire la società di controllo della principale arteria viabilistica provinciale, in nome di un non troppo istituzionale “pochi, maledetti e subito”.
Una simile richiesta, avrebbe come prima conseguenza quella di togliere solidità ad una società così strategica e che attraversa una fase notoriamente assai delicata con riguardo al rinnovo della convenzione e alla correlata necessaria ristrutturazione dell’assetto societario; e come effetto collaterale quello di avallare una distribuzione straordinaria dei dividendi anche tra i soci privati, che si vedrebbero riconosciuti inaspettati milioni di euro.
Tanto premesso, interrogo il presidente della Provincia per sapere:
A norma di regolamento, chiedo risposta scritta.
consigliere Giorgio Tonini