Una grande opportunità per Il Trentino, un’occasione per la sua economia e per il lancio di un nuovo modello di turismo, innovativo e sostenibile dal punto di vista ambientale e finanziario.
Trento, 15 novembre 2019
Nei giorni scorsi il vicepresidente della Giunta, Mario Tonina, ha giustamente sollevato un problema reale, ovvero la presenza di numerosissimi alberghi ed ex strutture ricettive in stato di totale abbandono. E’ la soluzione che viene proposta che è sbagliata, ovvero quella di pensare di risolvere il problema con la vecchia ricetta, risalente almeno agli anni 80-90, urbanistica per cui è sufficiente cambiare la destinazione d’uso e trasformare l’ex albergo ad esempio in una Rsa.
Come risolvere allora il problema degli hotel dismessi?
La nostra proposta, avanzata dal vicepresidente del consiglio provinciale, Alessandro Olivi, e ripresa dal quotidiano L’Adige, è quella di mantenere la destinazione turistica di queste strutture ma di affidarle, attraverso forme e modalità che già esistono di leasing o contratto di locazione, a ragazzi e ragazze giovani, che magari hanno frequentato l’istituto alberghiero o altri corsi specialistici e che non possono permettersi di aprire un hotel visti i costi impossibili da sostenere pur nutrendo una genuina passione per l’imprenditoria turistica.
Quale il ruolo dell’ente pubblico? Incentivare questo nuovo modello di imprenditoria giovanile favorendo l’intervento di fondi o soggetti finanziari che acquisiscano e ristrutturino gli alberghi, ma poi la palla deve necessariamente passare alle nuove generazioni, che con il loro spirito d’innovazione e magari organizzandosi in cooperative potranno sicuramente dare e costruire valore per le loro comunità.
Per il Partito democratico del Trentino è evidente che un nuovo modello di turismo, di qualità, sostenibile e competitivo rispetto all’Alto Adige, non può che passare attraverso una nuova classe di imprenditori ai quali però la politica non può chiedere di sobbarcarsi onerosi costi di ristrutturazione.
E’ in una virtuosa sinergia tra pubblico e privato che sta la chiave di volta per impostare una nuova visione del turismo in Trentino e non nella vecchia e sorpassata equazione, ancor oggi rievocata dall’attuale Giunta e dal suo vicepresidente Tonina, tra albergatori e immobiliaristi.