Corre sui binari del treno un Pil che attesti una crescita reale. Per Giorgio Tonini, Pd, capo dell'opposizione in Consiglio provinciale la partita delle nuove infrastrutture ferroviarie (Tav-Tac, interramento nel capoluogo, ma anche Rovereto-Riva e Valsugana elettrificata) è legata a doppio filo al rilancio dell'economia del Trentino con un Pil che, per l'anno prossimo, è stimato in crescita dello 0,8.G. Tessari, "Trentino", 10 novembre 2019
Non solo: Tonini nel commentare l'architettura della manovra finanziaria da 4 miliardi e 300 milioni appena tracciata dal governatore Maurizio Fugatti, offre collaborazione per una "missione" che gli sta a cuore. Non da ieri: «Con Roma dobbiamo lavorare per una norma finanziaria che ci dia la competenza in materia fiscale».
Consigliere Tonini, partiamo da qui. Il tratto distintivo di questo bilancio triennale 2020/22? E' il primo che comprende un anno nel quale caleranno significativamente le risorse. Come è noto dal 2022 non ci saranno più gli arretrati ed il bilancio avrà un calo di circa il 5 per cento. Come arrivare preparati a questa scadenza è un focus importante, su cui ripartirei in maniera solidale tra maggioranza e minoranza. Un fatto è certo.
A che cosa si riferisce? La strada non può essere quella di andare a Roma a chiedere altri soldi. Cessano delle entrate per l'appunto straordinarie. Chiunque sia al governo non si convincerà.
Come fare, dunque? Per me sarebbe importante lavorare con la Commissione dei 12 per una norma di attuazione mirata. Per essere più padroni del nostro sistema delle entrate: oggi abbiamo una competenza quasi totale sulle uscite mentre il fisco è materia dello Stato e noi abbiamo un margine residuale.
Non la convince la strada della sterilizzazione fiscale su cui intendono muoversi entrambi i governatori, sia Kompatscher che Fugatti? Io lavorerei piuttosto su un'ipotesi piena. Visto che è aperto il dossier con le regioni ordinarie, penso che (anche in chiave sperimentale) si potrebbe dire allo Stato che noi ci candidiamo a provare modalità più effcienti di gestione finanziaria. Ovvero un fisco più "friendly" rispetto ai cittadini e alle imprese, più semplice. E avere dei margini di manovra. Ferma naturalmente la quota fiscale che noi dobbiamo dare al resto del Paese. La Svp è da tempo su questa linea. Ora siamo in balia prima della flat tax, ora del bonus Renzi.
L'altro grosso tema è quello della crescita. Fugatti parte da un Pil che cresce dello 0,8 (il Paese è allo 0,6) ma lo stesso governatore ammette che sotto il 2% l'economia è pressochè ferma. Infatti. Abbiamo bisogno di una manovra provinciale, già quest'anno ma per l'intero triennio, fortemente orientata alla crescita.
A questo scopo sono stati inseriti nella manovra della giunta 200 milioni di risorse in più per investimenti in grandi opere. Aumentare gli investimenti va sempre bene. Ma l'obiettivo per il 2020 è per un verso ragionevole ma serve più ambizione. Per ora c'è solo una redistribuzione alle categorie, piccoli segnali che strizzano l'occhio al consenso, di cui non mi scandalizzo. Dobbiamo però darci per il triennio obiettivi di crescita maggiori, il Trentino deve provarci altrimenti non ce la facciamo. Visto che abbiamo un sistema di welfare costoso e pesante, destinato a crescere, non possiamo rassegnarci a stare sotto l'1 per cento.
Come fare? Ci sono due partite molto grosse in arrivo: la nuova ferrovia e, pure, le Olimpiadi del 2026. Anche su questo tema siamo pronti a dialogare con la maggioranza. Il programma degli investimenti che, per forza di cose conferma al primo anno quello che ha ereditato dalla giunta precedente, va bene. Come è giusto che Fugatti provi ad implementarlo. Ma ora occorre utilizzare la grande occasione dell'infrastruttura dell'alta velocità ferroviaria. Oltre all'intreccio con i Giochi invernali. Questa è un'occasione che va colta in pieno. Vedo cose interessanti, come l'attenzione del presidente e della giunta sul tema delle ferrovie. Parlo dello studio per la Rovereto-Riva, della Valsugana: positiva rispetto ad un'impostazione iniziale tutta strade. Ci si sta rendendo conto che bisogna agganciarsi a quella che è l'opera per definizione, ovvero l'infrastruttura ferroviaria. Alla luce di tutto quello che si può realizzare, senza dimenticarsi l'interramento nel capoluogo. Potenzialmente c'è in vista un programma imponente di opere su cui lavorare.
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