Nel pieno rispetto del diritto individuale di esprimere libere opinioni, non possono però non essere registrate alcune recenti esternazioni del Presidente del M.A.R.T., on. Vittorio Sgarbi, che, nel solco di un suo consolidato costume comunicativo, ha inteso partecipare alle polemiche sull’utilizzo del termine “Alto Adige” definendo i cittadini sudtirolesi come “terroni del Tirolo” e poi, forse non pago della risonanza mediatica seguita a tale opinabile asserzione, si è prodotto in uno sperticato elogio dell’evasore fiscale, definendolo addirittura “un patriota”. Trento, 18 ottobre 2019
Nessun problema se si trattassero solo delle affermazioni di un privato cittadino, ma quando simili espressioni provengono dal massimo rappresentante di una delle più prestigiose istituzioni culturali del territorio trentino, allora è necessario chiedersi se le stesse siano condivise – o addirittura concordate – con quella Giunta provinciale che ha voluto fortemente il prof. Sgarbi alla presidenza del M.A.R.T..
In questo senso il Consigliere provinciale del PD Luca Zeni, ha presentato un’interrogazione in Consiglio provinciale proprio per capire se e come la Giunta leghista si riconosca nelle affermazioni sopra ricordate.
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
Interrogazione n.
LE ESTERNAZIONI DEL PROF. SGARBI SONO CONDIVISE DALLA GIUNTA?
Alcune recenti esternazioni dell’attuale Presidente del M.A.R.T., il sempre vulcanico prof. Vittorio Sgarbi, hanno conquistato, per l’ennesima volta, la notorietà mediatica, non solo per la loro “esuberanza”, ma anche per i significati politici che dietro ad esse si evidenziano.
Proprio rivestendo l’alto ruolo di guida di una fra le più prestigiose Istituzioni culturali della nostra terra, il prof. Sgarbi interviene anche su temi che esulano dalle sue competenze e che riguardano direttamente il Trentino e le sue scelte politiche. A fronte di ciò pare quindi lecito e doveroso chiedersi se le opinioni di questa figura istituzionale siano ascrivibili alla categoria dei “contributi personali” o se nelle stesse si ritrova anche quella Giunta provinciale che “volle, sempre volle, fortissimamente volle” il professore alla guida del Museo d’Arte provinciale.
Gli esempi abbondano.
Negli ultimi giorni, tanto per citare, il prof. Sgarbi ha ritenuto di dover intervenire sul tema e sulle polemiche del bilinguismo in Alto Adige/Südtirol, affermando che: “i sudtirolesi sono i terroni del Tirolo, perchè chiamarli Alto Adige?”
In altra circostanza invece il tema oggetto di tanta approfondita analisi, è divenuto quello dell’evasione fiscale, eterna piaga di questo Paese e questione rilevante, non solo dal punto di vista generale dell’ordinamento che necessita di regole ed istituzioni che guidino e sostengano la spesa pubblica, ma anche perché le norme finanziarie dell’autonomia speciale comportano che il bilancio della Provincia autonoma di Trento si regga, per parti rilevanti, sulle imposte versate localmente. Ma proprio su di una così delicata tematica, il prof. Sgarbi ha sostenuto che gli evasori fiscali non debbano essere arrestati, secondo quanto pare prevedere il Governo nazionale, perché solo dei cretini versano i loro soldi allo Stato e quindi “l’evasore è un patriota, che difende la sua azienda, il suo Paese e non da soldi agli incapaci che governano”.
Mentre è chiarissima all’interrogante la sacralità della libertà di opinione del singolo, più preoccupante potrebbe rivelarsi l’espressione di tali opinioni da parte di figure istituzionali del territorio e, soprattutto, la condivisione di questi assunti da parte delle Istituzioni dell’autonomia speciale, perché un tale atteggiamento avrebbe senza dubbio alcuno risvolti politici di sicuro rilievo e perché l’incitazione all’evasione fiscale è incitazione a compiere un reato e come tale va trattata.
Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:
- se la stessa condivida o meno la rappresentazione della comunità sudtirolese, definita come “i terroni dell’Alto Adige” e quale sia la posizione politica del Governo provinciale rispetto alla polemica sul bilinguismo così agli onori delle cronache più recenti;
- se la stessa condivida o meno l’elogio all’evasione fiscale, così come richiamato in premessa, e secondo quali modalità, in caso di risposta affermativa, la Giunta provinciale riesce a conciliare tali posizioni con le norme finanziare e la politica di bilancio della Provincia autonoma di Trento.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
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