Ormai da tempo i quasi duemila lavoratori del cosiddetto “Progettone” sono in stato di agitazione a causa della totale disattenzione della Giunta provinciale verso le loro legittime richieste di aumento salariale, nel rispetto di accordi sindacali a suo tempo sottoscritti.
Luca Zeni, 9 ottobre 2019
A tale proposito, il Consigliere provinciale del Partito Democratico Luca Zeni ha presentato un’interrogazione per sapere a che punto è la trattativa per il rinnovo del contratto di questi lavoratori e quali stanziamenti è in grado di fare realisticamente la Provincia per tale rinnovo.
Mentre le Organizzazioni sindacali stimano in circa due milioni di euro l’impegno al quale deve giungere la Giunta provinciale, quest’ultima non sembra disposta a ulteriori concessioni rispetto all’ipotesi di un tetto massimo di spesa pari a cinquecentomila euro, quale costo massimo d’aumento per stipendi che, a fronte di richieste di full-time, giungono a malapena alla cifra mensile di circa mille euro o poco più. E come la mettiamo con lo slogan: “prima i trentini”, posto che questi lavoratori in larga parte proprio trentini?
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
Interrogazione n.
PROGETTONE E RINNOVO DEI SALARI
Già nelle scorse settimane i lavoratori del cosiddetto “Progettone” sono scesi in piazza per manifestare contro la disattenzione totale della Giunta provinciale nei loro riguardi, a fronte di legittime richieste di aumento dei salari così come convenuto a suo tempo nel quadro degli accordi sindacali sottoscritti. Da molto tempo i lavoratori – che sono quasi duemila e che risultano espulsi da processi produttivi, usufruendo così di questo particolare strumento di sostegno all’occupazione - chiedono una rivalutazione dei salari e la ridistribuzione delle risorse resesi disponibili a seguito di fuoriuscite di unità lavorative per raggiunta quiescenza ed a fronte di ciò trovano, se non una netta chiusura da parte della Giunta provinciale, quanto meno un preoccupante rallentamento del confronto dovuto ad ovvie divergenze fra le Organizzazioni sindacali ed il governo provinciale.
La richiesta del Sindacato è pari ad almeno due milioni di euro da spalmare sui lavoratori, mentre l’Amministrazione provinciale, pur in assenza di qualsiasi bozza di contratto, sembra indisponibile a ragionare oltre la cifra massima di cinquecentomila euro, dimenticando quest’ultima che oggi, a fronte di una richiesta di full-time lavorativo, il dipendente riceve poco più di mille euro al mese: e questo la Giunta ha il coraggio di definirlo con lo slogan retorico di: “prima i trentini”? E’ questa l’attenzione ai problemi del territorio? E’ questa la sensibilità verso i trentini?
In effetti, la vicenda palesa ancora una volta – e se mai ce ne fosse stato il bisogno – l’assoluta inadeguatezza di una Giunta provinciale manifestamente incapace di assumere effettive decisioni di governo diverse da quelle del semplice compiacimento del proprio elettorato. Ciò è dovuto anche ad una ormai cronica assenza di qualsiasi logica porgrammatoria che, se applicata con competenza, potrebbe invece consentire, ad esempio, una valutazione sulle reali disponibilità del presente e sulle possibilità di spesa per il futuro.
Programmare infatti non significa affatto computare la “lista della spesa” quotidiana, bensì riflettere almeno sul medio periodo e cercare di interpretarne le evoluzioni attraverso strumenti scientifici – e vale la pena qui rammentare che “Informatica Trentina” nacque proprio con questo scopo nella prima metà degli anni ottanta dello scorso secolo – proprio per comprendere i possibili approdi dove ancorare nel domani la barca provinciale.
Evidentemente però questa Giunta provinciale, tutta rapita dal suo continuo turismo istituzionale al quale peraltro non sembrano mai far seguito atti concreti rispetto alle istanze delle singole Amministrazioni che ospitano le seduta di Giunta sul loro territorio, ha deciso di infischiarsene della strategicità della programmazione, preferendo investire risorse pubbliche, a puro titolo di esempio, a sostegno di improbabili “top manager” culturali, reduci da qualche successo di periferia ed in attesa di “sistemarsi” al di là del precariato tipico del mondo dello spettacolo, oppure nel pagamento di mostre d’arte in periferia che si stanno rivelando un completo fallimento.
Tutto ciò premesso, si chiede cortesemente di poter interrogare la Giunta provinciale per sapere:
- a che punto è la trattativa per il rinnovo del contratto dei lavoratori del cosiddetto “Progettone”;
- quali stanziamenti è in grado di fare realisticamente la Provincia per incontrare le giuste istanze delle organizzazioni sindacali, in relazione al suddetto rinnovo del contratto di lavoro collettivo di questi particolari dipendenti;
- come intende programmare eventualmente la spesa pubblica nel prossimo triennio appunto nel delicato settore del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.