Nel corso della seduta odierna del Consiglio provinciale ho interrogato l’Assessore Tonina in merito alla vicenda legata alla costruzione di un nuovo capannone artigianale, benchè di quasi 10.000 metri cubi in area agricola di pregio nel Comune di Aldeno, da destinare alla produzione di spumanti.Alessio Manica, 8 ottobre 2019
Come noto, tale costruzione in deroga è stata autorizzata dalla Giunta provinciale con una delibera del 27 settembre scorso – la n. 1486/2019, proposta dall’Ass. Tonina - che ha accolto il ricorso dei privati proponenti avverso il parere negativo precedentemente espresso dalla Sottocommissione della Commissione urbanistica provinciale - presieduta sempre dall’Ass. Tonina - e nonostante il parere negativo espresso anche dal Servizio Urbanistica della Provincia.
In particolare - visto il comma 3 dell’art. 51 del Regolamento urbanistico-edilizio provinciale prevede che “i provvedimenti provinciali [...] che autorizzano la realizzazione di opere in deroga” debbano essere “sorretti da una congrua e puntuale motivazione che deve riguardare non solo la sussistenza di uno specifico interesse pubblico e la rilevanza dell’intervento giustificante l’esercizio del potere di deroga, ma anche la prevalenza di tale interesse rispetto all’interesse pubblico perseguito globalmente dalla pianificazione” - ho chiesto all’Ass. Tonina di esplicitare quale sia l’interesse pubblico prevalente rispetto all’interesse pubblico perseguito dalla pianificazione. Ho chiesto inoltre all’Ass. Tonina come abbia fatto la Giunta a rivalutare tecnicamente la questione, e addivenire a conclusioni opposte a quelle degli organi tecnici, in meno di 24 ore dalla data del ricorso (infatti, il parere di diniego della Commissione risale al 23/09, il ricorso del privato al 26/09 e la delibera della Giunta al 27/09).
L’Ass. Tonina, di fatto limitandosi a parafrasare il contenuto della delibera della Giunta, ha (non) risposto dicendo che il parere positivo è motivato dal fatto che l’intervento risulta fondamentale per garantire la sopravvivenza dell’Azienda, che i proprietari hanno cercato senza esito altre soluzioni in altre aree (non ci è dato sapere di più), che il PUP non preclude la possibilità di realizzare questo tipo di strutture in aree agricole di pregio e che la rapidità di risposta è dovuta all’ampia discussione avvenuta in seno agli organi tecnici competenti. Peccato che questi abbiano per ben tre volte espresso parere negativo!
La risposta dell’Ass. Tonina è evidentemente del tutto insufficiente ed insoddisfacente a motivare l’autorizzazione a costruire in deroga ex novo una struttura di così rilevanti dimensioni in una zona agricola di pregio, posta ad est della tangenziale, che ha finora segnato il limite all’espansione edilizia dell’abitato di Aldeno; non si ravvisa nella risposta dell’Ass. Tonina l’interesse pubblico prevalente rispetto all’interesse pubblico perseguito dalla pianificazione, cioè all’assetto del territorio che la comunità provinciale e locale si è data negli anni; e ancora meno si ravvisano gli elementi di carattere sia tecnico che politico tali da giustificare un parere della Giunta opposto a quello degli organi tecnici competenti. Infine, dagli atti e dalla risposta dell’Ass. Tonina non si capisce nemmeno se la struttura sarà costruita da un’Azienda agricola per le proprie attività o da un’Azienda agricola per consentire lo svolgimento delle attività ad oggi in capo ad una seconda Azienda, non agricola ma artigiana, con prevalenza di attività di spumantizzazione e commercializzazione ma non di trasformazione di prodotto agricolo, distinzione che incide sui requisiti soggettivi per poter realizzare una struttura in area agricola. Perchè se la pianificazione urbanistica ancora vale qualcosa, le aree destinate alle aziende artigiane sono, per l’appunto, quelle artigianali, non quelle agricole.
Ma evidentemente all’Ass. Tonina della pianificazione urbanistica, degli organismi urbanistici e della tutela ambientale e paesaggistica poco importa. E’ materia buona per i convegni e le riflessioni a mezzo stampa, quando si amministra ciò che conta è altro. Perché se prendessimo per buone le motivazioni contenute nella delibera e nella risposta odierna dell’Ass. Tonina, basterebbe d’ora in poi ben poco per poter essere autorizzati a costruire nuovi capannoni in aree agricole di pregio, finora escluse dal consumo di suolo: dimmi dove vuoi fare il capannone e ti autorizzo. Una venetizzazione del paesaggio. Ne sarebbe di certo felice la Lega, che del resto tra autostrade in mezzo alle montagne e nuovi tunnel un tanto al chilo sta perseguendo questo obiettivo con la massima solerzia. Io non mi rassegno a pensare al Trentino come all’ottava provincia del Veneto.
Concludo dicendo che ho interrogato l’Ass. Tonina fiducioso di ottenere le risposte che invece non ho avuto. Vista la pochezza delle motivazioni, e visto soprattutto il disprezzo verso il lavoro e le competenze degli organi tecnici della Provincia, non mi resta che cercare le motivazioni dell’immotivabile deroga a tempi di record nelle foto pubblicate dalla stampa che ritraggono il Segretario della Lega locale e nazionale all’interno dell’azienda in oggetto.
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