Il consigliere del Partito Democratico Alessandro Olivi ha depositato oggi un’interrogazione per ottenere dalla Giunta risposte concrete rispetto alle forti preoccupazioni espresse dalla rappresentanza trentina della Confederazione Italiana Medici Ospedalieri (C.I.M.O. ) che, con riferimento ad alcuni comparti delle strutture sanitarie (nella fattispecie Oncologia), ha pubblicamente denunciato il rischio di un “punto di non ritorno” e “ripercussioni sulla qualità delle cure”.
Trento, 19 settembre 2019
“Parole che non possono essere archiviate come lo sfogo di una parte ma che dobbiamo raccogliere come monito severo ad una politica per la salute che rimetta al centro gli investimenti soprattutto quelli nel capitale umano.
Realizzare un modello di sanità capace di coniugare sicurezza e qualità – analizza il vicepresidente del Consiglio provinciale – presuppone investire nelle competenze degli operatori e farli sentire partecipi di un processo di costante miglioramento dei servizi. Non è però quello che sta avvenendo, e la Giunta, invece che occuparsene, sembra voler insistere adottando una serie di azioni spot che mirano a rassicurare, a coltivare il consenso ma che in realtà hanno le gambe corte e non risolvono problemi strutturali”.
L’interrogazione del consigliere Democratico, che prende le mosse dal dibattito apertosi con la lettera di una parente di un paziente oncologico ma soprattutto dalla reazione manifestata da un’esperta oncologa che è intervenuta in qualità di segretaria provinciale del sindacato C.I.M.O., denuncia la disunione in atto tra amministratori e categorie del mondo della salute, e la velata propensione dell’Esecutivo provinciale ad abbracciare in modo quasi acritico qualsiasi misura estemporanea che consenta di affermare una rinnovata attenzione ai territori, senza badare al rischio che ciò diminuisca la qualità dei servizi erogati alle persone.
“Non è accettabile – conclude Olivi – soffocare strutture ad alto bisogno di specializzazione e competenze in logiche contabili e burocratiche, ridimensionando gli investimenti. Per questo ho chiesto alla Giunta di sapere quali azioni abbia intenzione di intraprendere per far fronte alle criticità denunciate dal sindacato dei medici ospedalieri; quale sia lo stato di attuazione del “Piano di riorganizzazione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari”; e se non ritenga urgente riattivare il confronto con gli operatori per coinvolgerli nella costruzione di una riforma del sistema sanitario ospedaliero che investa maggiormente nella valorizzazione delle competenze, nella ricerca e nell’alta specializzazione”.