Per il Pd si tratta di un atto di "responsabilità e coraggio", per la Lega - al contrario - si tratta di un accordo di palazzo che è anche il tradimento degli elettori, mentre il Patt resta a guardare (assieme alla Svp) con l'obiettivo di capire che cosa ne potrà venire (o mancare) per l'autonomia speciale del Trentino Alto Adige. Ecco le reazioni registrate ieri in Trentino alla nuova maggioranza "giallo-rossa" che punta a governare l'Italia dopo la rottura del patto fra 5 Stelle e Lega.A. Selva, "Trentino", 29 agosto 2019
La scelta del Pd
«Il Pd si è assunto una grande responsabilità - sostiene la segretaria provinciale, Lucia Maestri - cioè quella di traghettare l'Italia fuori dal pantano in cui il governo precedente l'ha cacciata, con i conti in rosso in Italia e la tensione dei rapporti a livello internazionale. Si tratta di un'operazione ad alto rischio: governare non premia quasi mai, soprattutto in vista di una manovra che si annuncia non certo leggera». Per quanto riguarda i rapporti con i grillini (che fino all'altro ieri sbeffeggiavano il Partito democratico) Maestri fa notare che fra la classe dirigente del Pd e quella del M5s c'è un abisso di competenze: «E' frutto della nostra storia e delle nostre scelte. Mettiamo queste competenze a disposizione dell'Italia e sono sicura che sarà possibile lavorare bene se i grillini però compiono un atto di umiltà». Quanto ai riflessi locali Maestri ritiene che sia un discorso prematuro, ma sull'autonomia la vede così: «Sono meravigliata dal fatto che la Lega non sia riuscita, in tanti anni di governo, anche prima di Salvini, a portare a casa nulla per l'autonomia delle Regioni. È successo anche questa volta. Ebbene il Pd sul fronte dell'autonomia ha la coscienza pulita per tutto il lavoro che è stato svolto in passato». Per il Pd Trentino (ma non solo) ci sarà anche il lavoro da svolgere con gli iscritti, tra i quali molti faticano a digerire il nuovo patto con i 5 Stelle. Ma il dissenso - spiega Maestri - è meno netto che a livello nazionale.
La Lega non ci sta
«Un accordo di palazzo fatto per tradire gli elettori che, chiamati alle urne negli ultimi mesi, hanno premiato la Lega ribaltando le proporzioni di voto che c'erano con il Movimento 5 Stelle» dice il segretario della Lega Nord Trentino, Mirko Bisesti, convinto che questo tradimento finirà per premiare la Lega: «Questo emerge dai tanti messaggi che sto ricevendo in questi giorni dai cittadini». Secondo il segretario (e assessore provinciale) Mirko Bisesti il cambio di maggioranza è uno stratagemma innaturale per evitare di andare alle urne: «Si sono insultati fino a 10 giorni fa, non c'è alcuna coerenza in questo accordo, come non c'era coerenza nei continui "no" che hanno paralizzato il governo precedente». E le prossime elezioni amministrative in Trentino? «Andremo avanti con la nostra maggioranza territoriale».
La prudenza del Patt
Il Patt (e anche la Svp, che ha annunciato la propria astensione) attende: «Vediamo cosa concretamente vorrà fare questo governo per l'autonomia» spiega il segretario Simone Marchiori, che fa notare come gli equilibri ora siano decisamente cambiati: «Prima la Lega trentina aveva un governo "amico" a Roma, ora la situazione cambierà».
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