Folgorato sulla via di Damasco, l’assessore Spinelli ha dichiarato oggi ineffabile alla stampa che l’effetto in Trentino del Reddito di Cittadinanza “non è stato dei migliori” e che “il sistema dell’assegno unico provinciale è più efficace”.
Alessandro Olivi, 27 agosto 2019
Dopo dieci mesi di governo, una buona parte dei quali spesi a spiegarci – peraltro senza argomenti – che omologare il sistema di welfare trentino a quello nazionale era una scelta saggia e vantaggiosa per tutti, il responsabile dello Sviluppo economico si è accorto che anni di sperimentazioni e di gestione autonoma degli aiuti alle famiglie in difficoltà avevano permesso alla Provincia di strutturare un sistema ben più in grado, rispetto alle intemerate nazionali, di dare risposte efficaci e rapide alle necessità della nostra comunità.
Si potrebbe dire “meglio tardi che mai”, anche se il timore che l’assessore tecnico si sia concesso questo scatto di onestà solo oggi, quando la Lega (il suo partito) ha abbandonato la coalizione con la forza politica che del Reddito di Cittadinanza aveva fatto la propria bandiera, ci lascia col dubbio che pur di non disturbare gli equilibri politici nazionali la Giunta provinciale sia stata disposta a recepire ordini, indicazioni e strumenti provenienti da Roma, nonostante questi fossero peggiorativi per la qualità dei servizi da riconoscere alle famiglie Trentine.
Comunque sia, capita infine la via maestra, attendiamo ora che alle dichiarazioni seguano i fatti, senza i quali nulla cambierà per le famiglie trentine. Soluzioni concrete significano più risorse, più servizi, più inclusione.