Approvato nella notte del 20 luglio 2019 la variante al Piano Regolatore del comune di Trento è stato approvato con 24 voti favorevoli, 6 astenuti, 2 contrari e 1 non votante. Dopo cinque giorni di ostruzionismo del centro destra che ha tentato di stravolgere la variante con oltre 500 emendamenti ma questo immane sforzo si è tradotto in circa 30 emendamenti che sono stati accolti dalla maggioranza perché condivisibili e rientrati negli obbiettivi dati.Paolo Serra, 21 luglio 2019
La maggioranza ha fatto quadrato portando a casa un bel risultato per tutti i cittadini. Difficile elencare i tanti punti salienti della variante appena approvata ci sono tanti aspetti importanti. Abbiamo liberato la possibilità al riuso, alla riutilizzazione, alla rigenerazione e al recupero delle aree; alcuni esempi:
- la risistemazione di un’area a Campo Trentino con un nuovo parco pubblico di circa 17 mila metri quadri;
- a sud della Citta in un area che comprende Viale Verona, Via Fermi, Via Degasperi (ex Girelli) per la realizzazione di nuove abitazioni, servizi pubblici, aree verdi, studentato, ecc);
-San Vincenzo a Mattarello presso l’area dove si voleva fare la nuova caserma militare che viene riconsiderata con una nuova destinazione che accorpa Verde pubblico (VP) e attrezzature sportive (AS), nella visione di prevedere per quella zona una sorta di “parco sportivo” ovvero una zona a verde integrata con attrezzature sportive privilegiando quelle scoperte. L’area dovrà essere caratterizzato dal verde con percorsi ciclopedonali, spazi dedicati al verde naturale;
- La riconferma del grande progetto “boulevard” conseguente all'interramento del tratto cittadino della ferrovia e conseguente riqualificazione o meglio “ricucitura” urbanistica della parte centrale della città oggi separata, appunto, dalla presenza della ferrovia.
- Il “Grande impianto” di collegamento tra la città e il Monte Bondone il nuovo PRG non indica un percorso ma solo un ideale collegamento tradotto in ideogrammatica rimamdando ad una sucessiva variante l’indicazione precisa del tracciato integrata dalla valutazione ambientale necessarie;
- stralcio delle previsioni inattuate e quindi no edificazione a Roncafort,Canova, Sopramonte, Gardolo, Cortesano, Povo, Via Maccani, Mattarello, ecc.
- stralcio area stadio di Ravina, riportandola alla destinazione agricola secondo gli utilizzi attuali;
A queste sintetiche proposte introdotte (c’è altro ancora) aggiungiamo alcune proposte condivise con l’opposizione:
- creazione di un bacino idrico sul Monte Bondone che funga da risorsa per l’innevamento d’inverno per lo sci e per il fondo oltre alla possibilità di spazio estivo. Naturalmente per la realizzazione serve coinvolgere la futura Cabina di Regia prevista dall’agenda strategica “Sistema Bondone 2035” da poco approvato dal consiglio comunale e la valutazione di impatto ambientale
- richiesta formulata dalla cooperativa Cofrut di agricoltori di Mattarello di rivedere la destinazione della propria sede, inutilizzabile da anni riclassificando la zona da D1b a D11, cioè la possibilità di multiservizi;
Realizzazione a Melta di co-housing per attività residenziali con almeno il 20% della superfice realizzata deve essere destinata a spazi comuni (quali ad esempio: lavanderie, cucine, laboratori e sale multifunzionali,…) che costituiranno parti comuni condominiali. In cambio circa 15 mila metri quadri per verde pubblico, parcheggi, viabilità in una realtà adiacente al parco di Melta molto apprezzato dalla cittadinanza.
Con questa variante non stiamo blindando il futuro di Trento, ma anzi lo liberiamo. Questo Prg guarda lontano, al futuro della nostra città e alla Trento che vorremmo. Un equilibrio tra la dimensione del sogno e della concretezza della quotidianità».«Ci siamo dati sfide alte perché abbiamo cercato di immaginare una Trento sostenibile, accogliente per chi in città ci vive, ci lavora, per chi la frequenta per studio o per turismo. Abbiamo cercato di puntare sulla qualità della vita, perché sia a misura. La forza di questo piano, «è la coerenza» con gli obiettivi che «questo Consiglio comunale si è dato». E su tutti quello dello «stop al consumo di territorio»: «Diciamo un no ma anche un sì: un no al consumo di territorio perché si tratta di una risorsa non rinnovabile, ma un sì alla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio».
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