Report Crea Sanità - Il Trentino è primo in Italia

Il consigliere provinciale Luca Zeni ha partecipato oggi - insieme al Ministro alla salute Grillo, all’ex ministro Lorenzin e all’assessore provinciale Segnana - a Roma alla presentazione dei risultati della VII edizione della misura di Performance dei Sistemi sanitari regionali curato da CREA Sanità.
Roma, 11 luglio 2019

Il consigliere Zeni ha fatto parte del Comitato Scientifico del Progetto, insieme a Renza Barbon Galuppi (Presidente di UNIAMO), Carla Dotti (responsabile sanitario Fondazione Istituto Sacra Famiglia) e Giovanni Monchiero (già componenti commissione Affari Sociali della Camera dei deputati).

La peculiarità del progetto è il coinvolgimento dei tanti attori che compongono a vario titolo la sanità, con una dimensione multidisciplinare. Sono stati coinvolti 97 rappresentanti della categoria degli utenti, delle istituzioni, delle professioni sanitarie, del management aziendale e dell’industria medicale. Grazie alle loro valutazioni sono stati “selezionati e pesati” i tanti indicatori presenti in sanità, nelle diverse dimensioni: esiti, sociale, appropriatezza, innovazione e economico-finanziaria.

In particolare nel corso del lavoro si è evidenziata la necessità di elaborare indicatori più approfonditi nella dimensione innovazione. L’esito del complesso e approfondito lavoro ha confermato la solidità del sistema sanitario trentino, che conferma il primo posto dello scorso anno tra le regioni italiane, con i dati utilizzati riferiti agli anni 2017 e 2018. Un risultato positivo - che vede la sua punta nelle indicazioni delle categorie utenti - con un risultato totale del 70% della Performance “ideale”.

La valutazione che ne deriva è duplice: viene confermata la correttezza della strada avviata negli ultimi decenni dalla sanità trentina, ed al contempo emerge che non si può rimanere fermi, essendoci ulteriori margini di miglioramento, in particolare dal punto di vista dell’appropriatezza, della rete ospedaliera, delle cronicità. 

In un settore caratterizzato da cambiamenti costanti, complessità e necessità di essere attrattivi per i professionisti (e negli ultimi mesi sono emersi segnali non positivi sotto questo profilo), incidenza degli andamenti demografici, non è più sufficiente limitarsi a portare avanti inerzialmente l’ordinario, altrimenti nei prossimi anni questi risultati potrebbero riscontrare un peggioramento.

Nel corso del dibattito, l’assessore Segnana, dopo aver riconosciuto la solidità del sistema sanitario trentino, si è soffermata sulla necessità di potenziare il sostegno alle cronicità sul territorio, citando assistenza domiciliare e co-housing, secondo quando previsto dalla legge provinciale sul welfare anziani del 2017: lo prendiamo come un impegno ad attuarla prima possibile, senza rinviare ulteriormente. 

Le basi per poter lavorare bene in Trentino ci sono, ma occorre una costante propensione a pensare nuovi modelli e a compiere scelte anche coraggiose e non legate soltanto al consenso di breve periodo, in particolare puntando sull’innovazione, dalla ricerca  all’organizzazione, dalla tecnologia alla telemedicina.