Luca Zeni chiede conto alla Giunta delle contraddizioni sui vaccini

Il consigliere provinciale del Partito democratico del Trentino Luca Zeni ha depositato una dettagliata interrogazione che evidenzia le contraddizioni dell'assessora alla salute Segnana in materia di vaccini.
Trento, 9 luglio 2019


In primo luogo si chiede sulla base di quali dati abbia affermato che in Trentino si sono raggiunte le coperture vaccinali sufficienti ad avere immunità di gregge, posto che il report vaccini 2018 riporta dati in crescita ma non ancora soddisfacenti, e che oltretutto, anche se il raggiungimento delle soglie obiettivo viene stato raggiunto per alcune coorti di nascita, questo non tutela affatto tutta la popolazione. 
In secondo luogo, al di là delle fuorvianti dichiarazioni dell'assessora, la legge nazionale consente semplicemente di avviare una procedura che potrebbe portare ad una esenzione temporanea dell'obbligo soltanto per morbillo, parotite e rosolia. Un'esenzione parziale e temporanea, dunque, che in nessun caso può riguardare l'esavalente, e che comunque richiede una procedura molto complessa che, se anche avviata subito (ma l'assessora ha presentato la domanda?) possiamo escludere dia un qualsiasi effetto per il prossimo anno scolastico. 
Forse l'assessora non sa che, nonostante i proclami e le promesse, a livello nazionale la maggioranza Lega e 5 Stelle non ha modificato nulla della normativa in materia di vaccini. Per questo le parole dell'assessora appaiono, oltre che contraddittorie rispetto al diritto, un tentativo maldestro di scaricare tra poche settimane la responsabilità dell'esclusione dei minori da nidi e materne sulla ministro Grillo, dei 5 stelle. Ricordiamo però che a Roma, coi 5 stelle, governa la Lega, e il gioco dello scarica barile lascia dunque il tempo che trova.   

 

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE 

Interrogazione a risposta scritta

Come pensa la Giunta di togliere l’obbligo di vaccinazione, ora che grazie all’obbligo le coperture stanno aumentando?

Premesso che

  1. La Giunta provinciale non ha risposto all’interrogazione presentata in data 29 novembre 2018 dallo scrivente consigliere in materia di vaccinazioni, nella quale si chiedeva quale fosse l’orientamento della Giunta provinciale stessa. Purtroppo la prassi di non rispondere alle interrogazioni, o di rispondere in maniera evasiva, è stata confermata in quest’occasione;

 

  1. il decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, (in Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 130 del 7 giugno 2017), coordinato con la legge di conversione 31 luglio 2017, n. 119 (in questa stessa Gazzetta Ufficiale alla pag. 1), recante: «Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla somministrazione di farmaci», ha previsto l’obbligo vaccinale per tutti i minori fino a 16 anni, sanzioni amministrative in caso di mancato adempimento, oltre alla non frequenza per la scuola materna e dell’infanzia;

 

  1. Per debellare la malattia, e così proteggere anche quelle persone che non possono vaccinarsi (e sono i soggetti più deboli da tutelare), serve raggiungere soglie di vaccinazioni almeno del 95%.

Da quando è stato tolto l’obbligo con sanzione, queste percentuali non sono state raggiunte.
Per questo è stato reintrodotto l’obbligo.

In molti dicono “non mettiamo in dubbio l’efficacia dei vaccini, ma l’obbligo lede la libertà, è incostituzionale”. Tuttavia occorre rilevare che:

a)      se non si mette in dubbio l’efficacia vaccinale, si dovrebbe condividere l’importanza di vaccinare tutti.

Se invece si mette in dubbio l’efficacia vaccinale, si dovrebbe chiedere che nessuno venga vaccinato.
L’atteggiamento di dire “vaccinate tutti, così c’è immunità di gregge, ma io non mi vaccino”, è un comportamento furbo ma non corretto.

b)      un ordinamento giuridico si fonda su regole, e su sanzioni se quelle regole non sono rispettate.
Se non si condividono alcune di queste regole, ci si può impegnare politicamente per cambiarle, o è possibile non rispettarle accettandone le conseguenze, ma è sbagliato mettere in dubbio la legittimità di un ente statale di disciplinare una materia di salute pubblica.
Si può ritenere che sia poco sensato che in tangenziale il limite di velocità sia 90 all’ora, ma se non viene rispettata una regola posta a base della sicurezza di tutti, si deve pagare la sanzione.
E non esiste obbligo senza sanzione, sarebbe una mera raccomandazione.

 

  1. La Provincia di Trento, insieme alle altre regioni, ha chiesto allo Stato di introdurre una disciplina unitaria, perché non era coerente che ogni regione avesse regole diverse su un tema così.
    La competenza a decidere quali vaccini debbano essere obbligatori è dello Stato.
    Sarebbe stato più comodo fare lo scarica barile, dire che non siamo d’accordo così da accontentare chi oggi protesta, sapendo che tanto la legge si applica anche sul nostro territorio, ma non sarebbe stato serio. Purtroppo c’è chi crede ancora a qualche politico che cerca consenso facendosi portavoce delle istanze particolari che di volta in volta emergono, sapendo bene che non cambierà nulla, ma avrà “fidelizzato” un tot numero di elettori. 

 

  1. Il ministro e segretario della Lega Salvini ha dichiarato nel giugno 2018 che “dieci vaccini sono troppi”, senza specificare quale fosse il fondamento scientifico di tali affermazioni, suscitando proteste e critiche da parte del mondo medico. Le forze che stanno governando il Paese hanno più volte annunciato interventi sulla legge che disciplina la materia;
  2. dopo ripetuti annunci, soprattutto in vista dell’inizio dell’anno scolastico, su deroghe, proroghe, sospensioni, rispetto alla sanzione del divieto di frequenza per i bambini delle scuole materne non in regola con gli obblighi vaccinali, a livello nazionale non è stato adottato alcun provvedimento in attuazione dei proclami;
  3. ad inizio legislatura la stampa locale ha riportato alcune affermazioni dell’assessore alla salute Segnana, la quale ha dichiarato che tra i suoi obiettivi ci sarebbero quelli di favorire la frequenza alle scuole materne anche dei bambini non vaccinati. Affermazioni in contrasto peraltro con le delibere della giunta provinciale, proposte dallo stesso assessore Segnana, che davano mandato all’avvocatura della Provincia di resistere in giudizio contro i genitori di bambini non ammessi alla frequenza perché non vaccinati;
  4. in data 17 dicembre 2018 il Tar ha pronunciato ordinanza con la quale respinge la domanda cautelare presentata da alcuni genitori avverso i provvedimenti che hanno portato all’esclusione di alcuni minori non vaccinati dalla scuola materna, condannando i ricorrenti alle spese e riconoscendo la correttezza della posizione della Provincia Autonoma di Trento;
  5. in data 8 luglio 2019 sulla stampa locale e su un quotidiano nazionale nell’edizione on-line, compariva un’intervista all’assessore alla salute Segnana, la quale dichiarava che in Trentino è stata raggiunta la soglia del 95% di copertura vaccinale, che quindi in Trentino la popolazione è tutelata dalle malattie grazie all’immunità di gregge, e che quindi chiedeva a Roma di poter togliere l’obbligo della vaccinazione per consentire la frequenza dei minori non vaccinati in asili nido e scuole materne;
  6. il report sulle vaccinazioni 2018 mostra dati di copertura vaccinale in crescita nelle diversi coorti di nascita, ma non il raggiungimento generale dell’obiettivo del 95%;
  7. occorre ricordare che il raggiungimento della soglia del 95% su alcune coorti non porta immunità per tutta la popolazione, e che è necessario non abbassare la guardia in tema di vaccinazioni;
  8. la legge Lorenzin prevede soltanto per morbillo, parotite e rosolia la possibile revisione dell'obbligo dopo 3 anni, con valutazione di una commissione nazionale; non è invece previsto per l’esavalente. Riporta infatti l’art. 1 L. 119:

“1-bis. Agli stessi fini di cui al comma 1, per i minori di eta' compresa tra zero e sedici anni e per tutti i minori stranieri non accompagnati sono altresi' obbligatorie e gratuite, in base alle specifiche indicazioni del Calendario vaccinale nazionale relativo a ciascuna coorte di nascita, le vaccinazioni di seguito indicate: a) anti-morbillo; b) anti-rosolia; c) anti-parotite; d) anti-varicella.

1-ter. Sulla base della verifica dei dati epidemiologici, delle eventuali reazioni avverse segnalate in attuazione delle vigenti disposizioni di legge e delle coperture vaccinali raggiunte nonche' degli eventuali eventi avversi segnalati in attuazione delle vigenti disposizioni di legge, effettuata dalla Commissione per il monitoraggio dell'attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, istituita con decreto del Ministro della salute 19 gennaio 2017, il Ministro della salute, con decreto da adottare decorsi tre anni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e successivamente con cadenza triennale, sentiti il Consiglio superiore di sanita', l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), l'Istituto superiore di sanita' e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, puo' disporre la cessazione dell'obbligatorieta' per una o piu' delle vaccinazioni di cui al comma 1-bis. In caso di mancata presentazione alle Camere degli schemi di decreto, il Ministro della salute trasmette alle Camere una relazione recante le motivazioni della mancata presentazione nonche' i dati epidemiologici e quelli sulle coperture vaccinali.”

 

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per conoscere

  1. Quando intenda rispondere all’interrogazione n. 124 dd 29 novembre 2018 in merito alla posizione della giunta in materia di vaccini e obbligo vaccinale;
  2. Per quale motivo l’assessore Segnana ha dichiarato che in Trentino è stato raggiunta una copertura vaccinale del 95% se ciò non corrisponde ai dati ufficiali presentati dall’Azienda sanitaria. A quali dati ha fatto riferimento l’assessore, per quali coorti di nascita e per quali malattie?
  3. Se si conosca la normativa nazionale vigente e la complessa procedura prevista per poter chiedere la sospensione dell’obbligo per morbillo, parotite e rosolia. Una procedura che impedisce in ogni caso di poter immaginare di esentare i minori di 6 anni dall’obbligo per questi tre vaccini (ma non per l’esavalente) in modo da consentire la frequenza a nidi o materne per l’anno scolastico 2019-2020;
  4. se sia stata presentata presso il ministero la domanda di avvio della procedura prevista dall’articolo 1 comma 1-ter della legge 119/2017 o se quanto riferito dall’assessore Segnana fossero soltanto parole in libertà per poter scaricare poi la responsabilità rispetto all’esclusione da nidi e materne di bambini non vaccinati sul Ministro della Salute Grillo, appartenente al Movimento 5 Stelle e non alla Lega, pur compartecipi al governo;
  5. se si è consapevoli che ad oggi, dopo ripetuti annunci su deroghe, proroghe, sospensioni, rispetto alla sanzione del divieto di frequenza per i bambini delle scuole materne non in regola con gli obblighi vaccinali, a livello nazionale non è stato adottato dal governo Lega-5 stelle alcun provvedimento in attuazione dei proclami, e che quindi le affermazioni dell’assessore Segnana su un possibile venir meno dell’obbligo di vaccinazione non trova alcun fondamento nell’ordinamento giuridico vigente.

A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

 

                                                                       Avv. Luca Zeni