È stato approvato pochi minuti fa dal Consiglio Provinciale, dopo la condivisione di alcuni emendamenti con la maggioranza, il disegno di legge n. 6/XVI "Modificazioni della legge sui referendum provinciali 2003", di cui era primo firmatario il consigliere del Partito Democratico Luca Zeni, che ha commentato “E’ un passo in avanti, un miglioramento che rende più agevole la partecipazione per questo strumento di democrazia diretta”.
Trento, 20 giugno 2019
La proposta di legge, sottoscritta da tutto il Gruppo democratico, proponeva l’adozione di un criterio chiaro, quello della validità della consultazione in caso di una partecipazione pari almeno alla metà dei votanti alle ultime elezioni provinciali. “Obiettivo della legge – chiarisce il cons. Zeni – era quello togliere dal conteggio per il raggiungimento del quorum quella quota fisiologica di astensionismo che altrimenti viene sempre utilizzata da chi intende far fallire il referendum e invita a non parteciparvi.”
L’accordo con la maggioranza non è stato tuttavia raggiunto su una simile formulazione, e nemmeno quando, in seconda battuta, il consigliere democratico ha dato la disponibilità ad utilizzare il criterio approvato da poco alla Camera dei Deputati (con il foto favorevole della Lega Salvini), che prevede la validità della consultazione in caso di almeno il 25% degli aventi diritto che vota a favore del quesito.
“La Lega Salvini Trentino non era per una volta d’accordo con Salvini a Roma – commenta Zeni – e abbiamo allora mediato su una percentuale fissa del 40%. Una quota che, pur discrezionale e non ancorata ad alcun criterio, migliora comunque il quorum oggi in vigore del 50% e rende più rischioso propagandare l’astensionismo per far saltare i referendum”.