Il via libera che il Ministero dei Trasporti ha dato oggi alla stesura di uno studio di fattibilità sull’ipotesi di un tracciato della cosiddetta Valdastico con sbocco a Serravalle, non è una buona notizia per il Trentino, e lo è ancor meno per i territori della Vallagarina.
Alessio Manica, 5 giugno 2019
La Giunta leghista persevera nel tentativo di resuscitare un modello di mobilità novecentesco, contrario allo sviluppo del territorio e devastante per l’ambiente. Un modello sul quale l’esecutivo provinciale si ostina, facendosi forte di un voto, quello del 26 maggio, che nulla a che fare con l'opera in questione.
Di fronte a questa accelerazione è tempo che le amministrazioni locali si assumano in pieno le proprie responsabilità, formalizzando nei luoghi deputati – ovvero i consigli comunali – la loro contrarietà all'opera. Questo a partire dalla città di Rovereto, che non può esimersi dall’essere riferimento e guida per la presa di posizione di molte altre amministrazioni comunali. L'ipotesi di tracciato che ci annunciano oggi di voler studiare, è infatti la più inefficace dal punto di vista viabilistico (perché prevede un uscita troppo a sud), la più complessa dal punto di vista ingegneristico, la più impattante sul territorio e la più rischiosa dal punto di vista ambientale.
Un’ipotesi che conferma inoltre l’ormai quotidiana perdita d’autonomia della nostra comunità a favore del Veneto, tanto che il progetto verrà predisposto dalla Serenissima...
Confido che queste notizie spingano i territori e le comunità a non sottovalutare il rischio che stanno e stiamo correndo, e dunque a mobilitarsi per esprimere una decisa contrarietà.