«L'ordine pubblico non è priorità per la Provincia»

«Oramai in Provincia abbiamo più competenze che risorse. E, francamente, non mi pare proprio che la vera emergenza in Trentino sia l'ordine pubblico». Se non si fosse capito il capogruppo del Pd Giorgio Tonini boccia senza appello il progetto del governatore Maurizio Fugatti, sì quello di chiedere al governo una competenza diretta, provinciale, sull'ordine pubblico.
G. Tessari, "Trentino", 3 giugno 2019

 

Quali siano a suo dire le vere emergenze per questa Provincia lo spiega in questo colloquio il presidente dei Dem.

Tonini ritiene sia ipotizzabile un ordine pubblico gestito dalla Provincia? Qui abbiamo una competenza sulla polizia locale, quella municipale ed il presidente della giunta ha già una forma di coordinamento, da esercitare assieme all'autorità dello Stato. Ma il tema vero, da un punto di vista politico, non è quello di capire come semmai verrebbe esercitata questa competenza.

Qual è l'aspetto che ritiene centrale? Occorre farsi una domanda. Ma davvero quello del la sicurezza è il tema principale per il Trentino? Io non ho ancora letto il documento di programmazione che la giunta sta per varare ma ci sono indiscrezioni che dicono che al primo posto c'è la sicurezza. Questo è un elemento quasi costitutivo della vita di uno Stato, se non ci fosse quella ci sarebbero anarchia e disordine. E non ci sarebbero tutti gli altri diritti. Quindi lo capisco in linea di principio ma non in via di fatto. Da noi c'è qualche criticità qua e là ma dire che il primo problema del Trentino sia la sicurezza mi pare una visione distorta della nostra realtà. Tutto è relativo naturalmente. Ma i problemi veri non sono questi.

A vostro avviso quali sono dunque le criticità? C'è un dialogo opportuno con il governo ed il parlamento sul riconoscimento in termini di Autonomia che la Lega vuole dare a tre grandi regioni del nord. Riconoscimento che ci trova d'accordo. Per noi invece una delle priorità è quella di fare funzionare bene la delega, regionale, sulla giustizia. Tra l'altro è una competenza proprio di Fugatti. É un modo questo per rafforzare in modo indiretto anche la sicurezza che anche figlia di una giustizia amministrata velocemente. Con tutte le garanzie, naturalmente, ma senza tempi morti si può rafforzare il sistema giudiziario in Trentino ed in Alto Adige. Aumentarne l'efficienza è traguardo da seguire assolutamente. Ma l'emergenza vera non è nemmeno questa.

A questo punto diciamola... É quella legata alla partita finanziaria, alla gestione della flat tax. C'è chi dice che questo cambiamento non deve creare problemi per il semplice fatto che si andrà a pagare da sola. La teoria è che aumentando la crescita si avrà ancora maggiore gettito per le nostre tasse. Ma, se è davvero così non ci sarebbero motivi per preoccuparsi. Il problema è però che Fugatti al ministro Tria ha chiesto una sorta di formula di salvaguardia rispetto alla Flat Tax. Il governatore non è dunque affatto convinto che in Trentino questo accada e facciamo fatica a capire perché dovrebbe avvenire nel resto d'Italia. Quindi c'è qualche cosa che non torna. Ma il problema sull'aspetto finanziario è ancora più generale.

A che cosa si riferisce? Noi l'avevamo già detto ancora in campagna elettorale. La Provincia ha ormai una struttura molto rigida, si sono aggiunte competenze anno dopo anno. La spesa, come dimostra anche la recente vicenda della sanità, è cresciuta tantissimo. Un tempo c'erano tante risorse e competenze più ridotte, quindi si aveva la possibilità di fare delle scelte. Il problema è che noi non possiamo dipendere da uno Stato e dalla sue scelte fiscali in maniera così passiva. Ed è paradossale che a farlo sia un governatore leghista come Fugatti».