Intervista a Cristina Donei: «In Valsugana molti delusi dal governo Lega-M5S»

Per correre in quel collegio della Valsugana che è considerato la roccaforte della Lega, il centrosinistra ha scelto Cristina Donei. Professoressa d'inglese a Pozza di Fassa ma anche e soprattutto ex Procuradora della valle di Fassa.
G. Tessari, "Trentino", 21 maggio 2019

 

Donei, candidata legata al territorio, si sta spendendo in questa esperienza elettorale per le suppletive alla Camera facendo molti incontri. Ed in questo colloquio traccia un bilancio dell'esperienza a pochi giorni dal voto di domenica.

Donei che Trentino ha incontrato in queste settimane nel collegio della Valsugana? Ho incontrato il Trentino delle valli, una serie di appuntamenti molto costruttivi: ci hanno riportato i bisogni e le preoccupazioni della gente. Tante realtà, molto diverse l'una dall'altra. Si tratta di un collegio molto ampio, Valsugana, Primiero, Fiemme e Fassa.

E che sentimento ha raccolto?In molti mi hanno riferito di essere preoccupati per il loro futuro. Anche perché assistono ogni giorno alla litigiosità del governo Lega-Cinquestelle. Una condizione che non garantisce stabilità, la sensazione è che a Roma si navighi a vista, rincorrendo il consenso immediato. Le problematiche sociali, civili ed economiche così si ingigantiscono. Ma le preoccupazioni per questo governo ricadono anche sul Trentino. Non solo con aspetti teorici.

A che cosa si riferisce? Ai rischi per la nostra Autonomia. Ma in senso concreto: legate alla perdita di capacità decisionali da prendere qui, visto che ci troviamo di fronte ad uno Stato centralista che svilisce la nostra Specialità, finisce per farle perdere colore. Questa è un'Autonomia che va rigenerata.

Ha la sensazione che, come è avvenuto nei due appuntamenti elettorali dello scorso anno, la Valsugana sia ad appannaggio del centrodestra?Assolutamente no. Ho incontrato molte persone che hanno manifestato un forte spirito critico nei confronti di questo governo. Ed ho raccolto voci di insoddisfazione anche per l'operato della giunta provinciale a trazione leghista. Molte promesse elettorali poi non stanno in piedi: quota 100 e reddito di cittadinanza sono basati esclusivamente sul debito.

Lei dice che molti sono poco più che slogan?Sì, e che ad un'analisi che va aldilà degli slogan, non reggono. Chi sa fare i conti, come si fa per mandare avanti una casa, capisce che non stanno in piedi.Lei è stata Procuradora con la Ual. Ora in valle di Fassa la guida è del centrodestra, con la senatrice Testor.

Cosa può accadere ora?Beh domenica prossima avremo la prova del nove su questo. Vedremo se la valle rimarrà legata alla Lega o se ci sono spazi per ragionare.