Zeni interroga: Cosa ne è dei documenti programmatici che per prassi ogni singolo Assessore adotta ad inizio legislatura?

È da sempre prassi, a maggior ragione in una Provincia così ricca di competenze come la nostra, che gli Assessori provinciali elaborino un programma attorno agli obiettivi che ogni singolo Assessore intende perseguire durante il suo mandato. Qualcuno può essere portato a credere che si tratti di meri atti formali, che lasciano il tempo che trovano, si tratta invece di un'azione di informazione dovuta e corretta, necessaria per far conoscere a tutti come si dispiegherà il progetto di governo enunciato in campagna elettorale.
Trento, 22 marzo 2019

Finoad ora, tuttavia, abbiamo assistito soltanto a numerosi proclami e a ripetuti slogan, con gli assessori che sembrano aver adottato l’abitudine di intervenire in modo estemporaneo su ogni singolo caso,su ogni vicenda quotidiana, sull’ultimo argomento sollevato dalla stampa o dall’opinione pubblica.

Per cercare di mettere un freno a questo puro gioc odi rincorsa al consenso, il cons. del PD Luca Zeni ha presentato un'interrogazione alla Giunta per sapere, a distanza ormai di cinque mesi dall’insediamento del nuvo governo dell’autonomia, quali e quanti Assessorati provinciali abbiano predisposto e presentato almeno un documento generale sulle azioni che intendono applicare nei settori delle rispettive competenze;e se tali piani di lavoro siano stati fra loro resi compatibili dalla Giunta provinciale e secondo quali modalità di priorità e di scelta.

IL TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

Da sempre, nel contesto della speciale autonomia del Trentino, è prassi politica consolidata, dopo i primi mesi dedicati alla presa di conoscenza delle rispettive competenze, che gli Assessori provinciali, responsabili delle materie amministrative loro assegnate dal “Decreto di ripartizione degli affari istituzionali” a firma del Presidente della Provincia, elaborino un programma di natura principalmente politica attorno agli obiettivi che ogni singolo Assessore intende perseguire durante il suo mandato.

 

   Certamente qualcuno è portato a credere che si tratti di meri atti formali, dimenticando in ciò che si tratta invece di una dovuta e corretta azione di informazione per mettere in grado, non solo le forze politiche d’opposizione ma anche tutti i cittadini, di conoscere, approfondire e quindi valutare il progetto di governo enunciato in campagna elettorale.

 

   Fino ad ora tuttavia si è assistito soltanto a numerosi proclami e a ripetuti slogan, mentre gli assessori hanno ormai adottato l’abitudine di intervenire in modo estemporaneo sul singolo caso; sulla vicenda quotidiana; sull’ultimo argomento sollevato dalla stampa o dall’opinione pubblica, in un palese gioco di pura rincorsa al consenso momentaneo, con buona pace della strategicità di quella logica programmatoria alla quale dovrebbe rifarsi ogni attenta e responsabile azione di governo della “res publica”.

 

   D’altronde, nella coartazione a ripetere i linguaggi, i modi, i comportamenti e le decisioni del governo nazionale, del quale peraltro abbiamo già verificato la propensione all’approssimazione, non c’è di che stupirsi circa la totale assenza di qualsivoglia riferimento concreto alla centralità della programmazione, non intesa come ripetitiva lista della spesa, quanto piuttosto come effettivo e costante metodo di governo dell’autonomia. Non programmare seriamente e con lungimiranza significa affidarsi al caso, alle contingenze, alle emergenze e quindi all’abdicazione di ogni costruttiva ed articolata decisione ad ampio spettro e di lunga deriva, decisione che, per essere tale, ha bisogno di fondarsi sulla conoscenza del contingente e dello storico, ma anche sul calcolo probabilistico e su progetti complessivi di pluriennale durata.

 

   Probabilmente e sperabilmente, la compagine di maggioranza che guida il Trentino in questa fase si sta oggi misurando ed interrogando sulla complessità e sulle molte difficoltà connesse all’esercizio del diritto democratico a governare, a decidere, ad amministrare e quindi a scegliere, scoprendo che le semplificazioni ad effetto e le promesse a raffica servono a ben poco di fronte alle domande di priorità e di sostegno che salgono da una platea sociale, in attesa, giustamente, di soddisfazione rispetto alla fiducia riposta nell’urna elettorale. Ma non solo. Scegliere significa anche definire la rotta verso la quale muovere nei prossimi anni; una rotta segnata da contrazione delle risorse e quindi da una maggior esigenza di opzione politica in una direzione piuttosto che in un’altra.

 

   E’ per questi motivi che i documenti programmatici e le cosiddette “linee – guida” nelle politiche di settore non sono affatto irrilevanti ed anzi rivestono importanza crescente, anche per evitare che le prossime necessarie scelte, sia in relazione alla manovra di assestamento del bilancio provinciale per l’anno 2019, sia sull’ancor più impegnativo versante della legge finanziaria per l’anno 2020, si riducano a dover essere oggetto di mercanteggio e di baratto fra i centri di spesa, in una dimensione più da “suk” arabo che non da azione consapevole e di prospettiva di un governo responsabile.

 

   Attraverso il tunnel dell’improvvisazione e dell’estenuante gioco al rialzo o al ribasso, il Trentino è già passato a metà degli anni novanta, con esiti pesanti proprio in termini di capacità programmatoria. Ma allora, molto più di oggi era concesso alla Giunta provinciale, perché le risorse dell’autonomia erano in crescita, mentre adesso sono in netto calo anche per la conclusione delle erogazioni dello Stato legate alla “quota variabile” ed è quindi ora che più impellente si fa l’urgenza di una seria programmazione degli obiettivi politici per un efficace orientamento della spesa.

 

   Tutto ciò premesso, si chiede cortesemente di poter interrogare la Giunta provinciale per sapere:

 

- a tutt’oggi – ed a distanza ormai di cinque mesi dall’insediamento del governo dell’autonomia - quali e quanti Assessorati provinciali abbiano predisposto e presentato almeno un documento generale sulle linee – guida che si intendono applicare nei settori delle rispettive competenze;

 

- se, eventualmente, tali piani di lavoro siano stati fra loro compatibilizzati dalla Giunta provinciale e secondo quali modalità di priorità e di scelta;

 

- cosa si intende fare, in termini di programmazione complessiva, qualora fino ad oggi nulla sia stato ancora prodotto su questo delicato e strategico fronte dell’azione politica ed amministrativa provinciale.

 

 

 

   A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

   Distinti saluti.