Urbanistica, welfare, mobilità e rapporto città-valli. È un menù ricco quello preparato dal sindaco Alessandro Andreatta in vista del faccia a faccia di venerdì con la giunta provinciale. Molti i temi sul tavolo. «Abbiamo le idee chiare — spiega il sindaco — gli Stati generali siano un’opportunità».
"Corriere del Trentino", 12 marzo 2019
Per il faccia a faccia di venerdì con la giunta provinciale il sindaco Alessandro Andreatta ha fatto le cose in grande preparando un menu variegato, alquanto calorico, che va dall’aperitivo fino al caffè. Roba, insomma, da matrimonio in grande stile, di quelli che ti siedi con il giorno per alzarti quando fuori lo sguardo incrocia ormai la notte. Fuor di metafora, l’agenda politica definita dal Comune abbraccia quattro macro aree: l’urbanistica, il welfare, la mobilità, il rapporto città-valli. «Mi rendo conto - spiega Andreatta — che venerdì non riusciremo ad affrontare tutti i temi. L’importante però è dare avvio al confronto, affidando poi ai tavoli tematici i vari approfondimenti».
Governi opposti
C’è ovviamente curiosità per questo contatto ufficiale Andreatta-Fugatti. Le due istituzioni, da ottobre, parlano lingue diverse. Il sindaco di centrosinistra ha già avuto modo di marcare le differenze sul tema dell’accoglienza e della sicurezza, in paricolare per quanto concerne la cancellazione del presidio di polizia in piazza Dante. Fugatti, dal canto suo, al di là delle divergenze politiche, ha ammesso che con «il sindaco il rapporto istituzionale è corretto». Quello di venerdì, ad ogni modo, non sarà un incontro da ascrivere solo all’interno della prassi relativa all’educazione istituzionale. L’occasione diventerà propizia, da parte dell’amministrazione cittadina, per ribadire la centralità del capoluogo non solo a parole ma nei fatti, proprio alla vigilia del primo appuntamento degli Stati generali della montagna, fortemente voluti dal governatore leghista per ridare voce ai territori.
Il ruolo della città
Andreatta, sul tema degli Stati generali, non si nasconde: «Da sempre sono un grande sostenitore dell’importanza delle periferie, quindi l’iniziativa della Provincia è meritevole, il concetto di custodi del territorio va perseguito con ogni mezzo. Detto ciò, il rapporto capoluogo-periferie non deve essere unilaterale, ma fondato sulla reciprocità, vale per Trento come per Rovereto. Se crescono i centri urbani inevitabilmente crescerà il Trentino nel suo insieme». Il sindaco non difende a spada tratta le peculiarità legate al capoluogo. Ci sono però dati oggettivi che sostanziano il ruolo centrale di Trento: «Negli ultimi dieci anni c’è stata grande attenzione verso le periferie ed è stato giusto così. Gli Sati generali, però, devo essere un’opportunità per tutti e non per pochi».
Quella di Andreatta non è (e non sarà mai) una rivendicazione politica a occhi chiusi, in nome di un ruolo guida consacrato dai numeri. I temi che saranno sottoposti a Fugatti dovranno essere utili invece a fare capire quanto la città meriti a pieno titolo lo status di capoluogo, traino del Trentino e non viceversa. Senza creare inutili contrapposizioni, ricercando piuttosto un prezioso equilibrio . «La città oggi si è ritagliata un ruolo fondamentale nel turismo così come nell’offerta culturale. Sono prerogative che mettiamo in circolo e che possono aiutare lo sviluppo dell’intero territorio».
Il nuovo Prg
L’agenda di Palazzo Thun codifica e mette nero su bianco le questioni che hanno tenuto banco in questa legislatura e che erano già affiorate con il precedente governo provinciale a guida centrosinistra. Tematiche che hanno la necessità di trovare uno sbocco definitivo, visto che la fase istruttoria si trascina ormai da anni. Inevitabile, allora, partire dal Piano regolatore: «Informerò il presidente — spiega Andreatta — della filosofia e dei contenuti della variante che stiamo definendo in queste settimane. Non sarà onnicomprensiva, abbraccerà solo le questioni che sono mature. A Fugatti ribadirò che ci siamo mossi nel pieno rispetto del Pup (Piano urbanistico provinciale) e della legge urbanistica approvata lo scorso anno». Una delle partite più delicate e attese riguarda la «Destra Adige», tutto il comparto che si estende dall’area Italcementi fino alla Motorizzazione civile: «Su questi 7 ettari siamo ormai più che convinti e quindi pronti a declinare il nostro progetto — spiega il sindaco —. Sulle funzioni ogni tassello è al suo posto. Ci sarà il polo espositivo — non ho mai parlato di polo fieristico sia chiaro — per gli eventi cittadini, ma non solo. L’occasione sarà propizia per dotare la città di una struttura capace di contenere almeno 3.000 persone, di cui oggi abbiamo assoluta necessità. Verrà poi costruito un grande parcheggio, uno studentato, zone verdi e andremo a trasferire la sede del Cibio».
E su tale punto ci potrebbero essere delle divergenze con la Provincia che invece guarderebbe con attenzione a un possibile insediamento del Cibio a Rovereto, all’interno dell’area Meccatronica. Andreatta non si scompone: «Il Cibio a Piedicastello — afferma — mi sembra una scelta ormai consolidata, lo stesso rettore dell’Università ha spiegato del resto il perché il polo delle biotecnologie deve rimanere a Trento». Un’ultima annotazione il sindaco vuole dedicarla alla residenza: «In Destra Adige ci sarà pure una quota residenziale in armonia con il borgo di Piedicastello, nessuna forzatura urbanistica».
Rilancio di Trento nord
L’attenzione poi verrà spostata a nord della città dove si trovano situazioni da troppo tempo in attesa di una soluzione. Il sindaco farà presente alla Provincia la situazione dell’area ex Atesina nel quartiere dei Solteri: «Questa è un’area di proprietà della Trentino trasporti. Chiederemo di arrivare a una definizione, magari attraverso delle permute. A bilancio abbiamo stanziato tre milioni, si deve partire con la progettazione». Al di là di via Brennero, si incontrano le aree inquinate di Sloi e Carbochimica: «Questa partita ci vede osservatori, visto che la bonifica spetta ai proprietari coordinati dalla Provincia. Siamo però disponibili a partecipare a qualunque incontro pur di accelerare. Della Carbochimica conosciamo ormai tutto, più complicata l’analisi della Sloi. Attendiamo quindi indicazioni, poi potremo adeguare lo strumento urbanistico».
Funivia e ferrovia
Non mancherà il capitolo relativo alla mobilità. Sul tavolo il capoluogo metterà due questioni: la funivia Trento-Bondone e l’interramento della ferrovia: «Sul collegamento con il Bondone — spiega Andreatta — domani ci sarà una seduta monotematica del Consiglio comunale. In quella sede dirò il mio pensiero. I risultati della seduta andremo poi a riassumerli nell’incontro di venerdì. Comunque, voglio ribadire un concetto: Bondone e città devono essere viste come un’unica cosa; l’una al servizio dell’altra, se non ragioniamo così rischiamo di vanificare tutto». Il sindaco intanto conferma che nel Prg troverà spazio il collegamento funiviario. A Fugatti, poi, il Comune chiederà lumi sul collegamento nord-sud (metrobus) e sull’interramento della ferrovia nel tratto cittadino, opera legata al tunnel del Brennero, la cui fattibilità è stata ribadita anche recentemente attraverso uno studio ad hoc.
Politiche di welfare
A Palazzo Thun sta molto a cuore, ed è per questo che la vicenda è finita nell’agenda del vertice, anche la questione legata allo «spazio argento» (la riforma del welfare anziani). La Provincia ha rinviato il decollo del progetto: «Bisognerà capirsi bene su questo punto — dice il sindaco — anche perché noi vorremmo partire al più presto. Stiamo parlando di politiche legate alla terza età, quindi con interventi inerenti il cosiddetto invecchiamento attivo e la presa in carico di situazioni riguardanti persone che necessitano di essere accompagnate». Il Comune spingerà, per quanto concerne i servizi alla persona, su una programmazione almeno triennale. Adesso che è stato nominato il dirigente del Dipartimento salute, ci sono le condizioni per riannodare i fili del discorso e ripartire. Almeno questo sperano in via Belenzani.