Giorgio Tonini: “No, Presidente e Assessore, una svastica non è una svista”

"Rendo omaggio a questa eroica terra del Belgio, modello di resistenza morale contro tutte le forme di violenza.” E ancora: “In questo periodo di tenebre, noi che vivevamo in esilio nella nostra patria, volgevamo spesso il nostro sguardo verso l'esempio luminoso del Belgio”. Sono parole di Alcide Degasperi, pronunciate a Bruxelles il 20 novembre del 1948, contenute in uno dei più impegnativi discorsi del grande statista trentino: la prolusione alla conferenza dei cattolici belgi, dedicata al tema delle “Basi morali della democrazia”.

Vorrei dedicare queste parole, non a Marika Poletti, che cantava giuliva, sulle note di Celentano, “là dove c’era il Belgio, ora c’è, il Terzo Reich...”.

Vorrei dedicarle piuttosto a chi si è affrettato a chiudere l’incidente della svastica e del video della Poletti derubricandolo ad una spiacevole “svista”.

Troppo poco, troppo tardi. Chi si assume la responsabilità politica di quello che è successo? Come è potuto accadere che una persona dalle esplicite e note simpatie politiche per il nazismo, abbia potuto avere accesso ad un ruolo di staff del governo della Provincia autonoma di Trento? C’è un confine “a destra” della coalizione che governa il Trentino, oppure ogni apporto è benvenuto, perfino quello dei nostalgici delle camicie nere o brune? In modo sommesso, ma fermo chiediamo spiegazioni al presidente Fugatti e all’assessore Gottardi. Ci aspettiamo parole chiare e atti conseguenti.

“È la storia ad insegnarci - diceva Degasperi in quell’importante discorso - che nessuna precauzione di ordine costituzionale potrebbe impedire l'avvento della tirannide se una attiva coscienza democratica non fosse operante nel popolo”.

GIORGIO TONINI

Consigliere provinciale Pd del Trentino