Un tatuaggio può essere considerato un “fatto personale”. Ma anche per questo, e in questo caso proprio per questo, quello che sfoggia sorridente la nuova capa di gabinetto dell’assessorato agli Enti locali della Provincia risulta semplicemente inaccettabile e rappresenta uno sfregio grave e pesante alle istituzioni democratiche.
Trento, 6 marzo 2019
Nel 2019, non ha proprio alcuna importanza che la croce svastica sia un simbolo d’origine indoeuropea, che sia stata usata in antiche culture o che abbia rappresentato il sole o il polo nord. La svastica, ieri e oggi, per tutti e ovunque, rimanda all’epoca più buia della nostra storia, richiama alla memoria collettiva la tragedia del nazionalsocialismo e ne spinge la coltivazione della memoria. La sua esibizione pubblica, ieri e oggi, per tutti e ovunque, rimanda all’apologia del nazismo e rappresenta un’adesione all’aberrante ideologia alla base di una delle più feroci dittature della storia, resasi responsabile della mostruosità della Shoa e dell'immane tragedia del secondo conflitto mondiale. Il Partito Democratico del Trentino e il Gruppo consiliare provinciale ritengono, senza nessuna esitazione, che chi la sfoggia non possa rivestire ruoli pubblici e sia del tutto incompatibile con gli incarichi che l’amministrazione può conferire. Chiediamo al presidente della Giunta di intervenire risolutamente per porre rimedio a questa inaccettabile situazione e annunciamo una interrogazione a risposta immediata alla prossima seduta del Consiglio.
Partito Democratico del Trentino e Gruppo consilare provinciale del Partito Democratico del Trentino
Trento, 6 marzo 2019