Quando l’Autonomia rinuncia a progettare, innovare e sperimentare strade nuove per migliorare le politiche pubbliche nelle materie di sua competenza abdica alla sua missione. Un approccio burocratico, di fredda ragioneria, nonché pericolosamente subalterno alle scelte centralistiche del governo nazionale sembra essere la cifra dei primi atti della Giunta in materia di lavoro e welfare.
Alessandro Olivi, 23 gennaio 2019
Con buona pace dei lavoratori e cittadini trentini che rischiano di vedere diminuite tutele e azioni capaci di migliorare la qualità del lavoro e l’estensione della protezione sociale.
Una omologazione che sembra coinvolgere anche il Fondo di Solidarietà territoriale, uno strumento unico a livello nazionale inserito appositamente nei decreti attuativi del Jobs Act, che consente di raccogliere e mantenere sul territorio i contributi versati dai lavoratori e dalle imprese da 0 a 15 dipendenti e di ritagliare apposite misure sui fabbisogni concreti del nostro contesto economico e sociale
Non quindi un orpello di complemento ma un concreto modo di esercitare l’Autonomia in termini espansivi.
Per rendere operative alcune delle azioni previste nell’accordo istitutivo del Fondo bilaterale intercategoriale, che consentiranno tra l’altro di correggere alcuni difetti del “Decreto dignità”, il 15 ottobre 2018 è stata inoltrata al Ministro del Lavoro e della Politiche sociali Luigi Di Maio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria, la richiesta di approvazione da parte del Governo delle integrazioni volute dalle parti sociali (Confindustra Trento, Confcommercio imprese per l’Italia Trentino, Confesercenti del Trentino, Associazione Albergatori ed Imprese turistiche, Federazione trentina della Cooperazione, Confprofessioni, CGIL, CISL e UIL del Trentino). Nella nota citata si chiedeva espressamente di “voler dedicare la massima attenzione al processo di approvazione delle nuove misure previste dal Fondo che costituisce un modello innovativo di cooperazione tra le Parti Sociali del territorio che la nostra Autonomia ha fortemente voluto”.
Le nuove misure prevedono di rafforzare gli ammortizzatori sociali ossia la Naspi per i lavoratori del terziario e per quelli prossimi alla pensione, la formazione dei lavoratori sospesi e il ricorso all’APE volontaria per migliaia di occupati e aziende del nostro territorio.
Si interroga la Giunta per sapere se il Governo ha dato riscontro alla nota d.d. 15 ottobre 2018, quali iniziative ha intrapreso per concludere l’iter di approvazione e se le parti sociali sono state informate circa il confronto in essere con i Ministeri competenti.
Il testo dell'interrogazione depositata
Trento, 23 gennaio 2019
Egregio Signor Walter Kaswalder
Presidente del Consiglio Provinciale
SEDE
Interrogazione a risposta scritta
Premesso che
- nella scorsa legislatura in occasione dell’approvazione dei decreti attuativi del Jobs Act su iniziativa della Provincia di Trento è stato inserito nel nuovo quadro legislativo una norma specifica che riconosce alla nostra Autonomia la facoltà di attuare misure specifiche a tutela dei lavoratori delle p.m.i. (in Trentino circa il 90% del totale) e prevede l’istituzione di uno strumento innovativo che si basa sui principi di universalità, intercategorialità e solidarietà tra imprese e occupati: il Fondo di Solidarietà territoriale;
- nello specifico la legge nazionale all’art.40 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n.148 ha previsto per le province di Trento e Bolzano, unico caso a livello nazionale, la possibilità di istituire un Fondo avente carattere territoriale aperto a tutte le categorie economiche nel quale i contributi dei lavoratori e delle imprese (da 0 a 15 dipendenti) anziché confluire in fondi nazionali rimangono sul territorio e consentono di ritagliare le misure sui fabbisogni concreti del nostro contesto economico e sociale;.
- il Fondo è uno dei più importanti traguardi raggiunti dalla nostra Autonomia in materia di lavoro e costituisce un’attuazione progressiva alla delega sugli ammortizzatori sociali;
- in data 21 dicembre 2015 è stato sottoscritto, dalle organizzazioni sindacali e dai datori di lavoro comparativamente più rappresentativi al livello nazionale operanti in provincia di Trento, l’accordo per la costituzione del Fondo territoriale;
- in data 15 ottobre 2018 è stata inoltrata al Ministro del Lavoro e della Politiche sociali, Luigi Di Maio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, e al Direttore generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, la richiesta di approvazione del nuovo accordo territoriale modificato a seguito del mutato contesto economico e del mercato del lavoro che ha indicato la necessità di rendere operative alcune misure già previste nell’accordo iniziale ed in particolare:
◦ sostegno delle persone disoccupate grazie al prolungamento della Naspi per i lavoratori prossimi alla pensione e per i lavoratori stagionali del settore turistico;
◦ miglioramento della qualità del lavoro tramite finanziamento di programmi formativi con procedure di accesso semplificate per le PMI;
◦ semplificazione delle condizioni di accesso al fondo (anche con l’eliminazione dei tetti massimi all’erogazione delle prestazioni a carico del datore di lavoro);
◦ introduzione della possibilità da parte del Fondo di incrementare il montante contributivo maturato da lavoratore che vuole accedere all’APE volontario, versando all’INPS il contributo dovuto.
- i primi segnali provenienti dalle dichiarazioni della Giunta provinciale fanno intravvedere il rischio di un appiattimento ed una omologazione della Provincia alle sole misure centraliste del Governo con rinuncia a sviluppare una propria linea riformatrice nel campo del welfare e delle politiche del lavoro
- l’operatività delle modifiche introdotte nell’accordo consentiranno di valorizzare la continuità dei rapporti di lavoro nei settori a forte carattere stagionale promuovendo anche progetti di formazione per gli addetti del terziario anche correggendo alcuni difetti del “Decreto dignità”.
Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per conoscere:
1. se e quando il Governo ha dato riscontro alla nota di data del 15 ottobre 2018 con cui si chiedeva espressamente di “voler dedicare la massima attenzione al processo di approvazione delle nuove misure previste dal Fondo che costituisce un modello innovativo di cooperazione tra le Parti Sociali del territorio che la nostra Autonomia ha fortemente voluto”;
2. qualora ciò non fosse, quali iniziative ha intrapreso la Giunta provinciale per indurre il Governo a concludere l’iter di approvazione;
3. quali iniziative sono state assunte per informare le parti sociali circa il confronto in essere con il Governo.
A norma di regolamento, si richiede risposta scritta.
Distinti saluti
Consigliere provinciale
Alessandro Olivi