Il consigliere del Partito Democratico del Trentino Luca Zeni ha presentato una dettagliata proposta di mozione, sottoscritta da tutti i componenti del Gruppo, per descrivere il percorso e le ragioni che sono alla base del sistema trentino di “governance” dell’immigrazione. Un sistema che, fin dal 2001 con la nascita di Cinformi, ha consentito di affrontare con efficacia una delle sfide socialmente e umanamente più rilevanti del nostro tempo.
Trento, 4 gennaio 2019
Una pratica di governo contraddistinta dalla volontà di affrontare l’impatto locale di un fenomeno golobale com’è quello delle migrazioni in modo sinergico: con la regia e il coordinamento dell’ente pubblico, ma strutturando una fitta collaborazione fra questo e il privato sociale, valorizzando le competenze del terzo settore.
La mozione – che considera istituzionalmente scorretto il disegno del nuovo governo provinciale che sembra voler affrontare il tema in modo ideologico, senza un reale approfondimento e puntando solo a demolire senza criterio ciò che il territorio ha costruito in modo responsabile e solidale negli ultimi tre lustri – biasima l’intenzione della Giunta provinciale di procedere con una riduzione, quando non con la diretta eliminazione, dei servizi oggi previsti senza proporre in cambio alcuna visione strategica e programmatoria.
Per questo, il dispositivo intende impegnare la Giunta a proseguire con l’erogazione dei servizi di assistenza psicologica, di supporto legale e socio assistenziale per favorire il recupero e il percorso di autonomia dei soggetti più fragili; a non retrocedere nell’erogazione dei servizi di orientamento al lavoro, la cui soppressione comporterebbe un mancato impiego del tempo a disposizione dei migranti accolti in attesa dell’esito della loro domanda di protezione internazionale; a riconoscere la bontà del modello di ospitalità in “piccoli gruppi”, per evitare concentrazioni di migranti in grandi strutture nel solo capoluogo trentino; e ad attivare infine il prima possibile un vero tavolo di confronto con i rappresentanti degli operatori impegnati nell’accoglienza, per comprendere i diversi aspetti in gioco e proporre con cognizione di causa strumenti di controllo e valutazione del lavoro svolto.
“Vogliamo impegnare la Giunta – conclude il cons. Zeni e l’intero Gruppo Democratico – a rivedere la decisione di ridurre drasticamente le risorse destinate alla stesura del Rapporto Immigrazione del Cinformi per non perdere il principale strumento di monitoraggio del fenomeno migratorio in Trentino; e a confermare la scelta lungimirante di un’autonomia dinamica e della comunità trentina che ha deciso di impiegare lo 0,25 % del proprio bilancio per progetti nell’ambito della cooperazione internazionale, anche al fine di favorire una crescita bilaterale di collaborazione, che potrà portare uno sviluppo reciproco delle comunità coinvolte.”