Mara Dalzocchio è intervenuta in aula togliendo la parola alla giunta, generando un vistoso imbarazzo tra i banchi dell'esecutivo. Ma si è trovata anche in difficoltà con i suoi consiglieri arrabbiati per essere stati inseriti nelle commissioni senza il loro assenso. "Alcuni dicono di non avere competenze nelle materie loro assegnate, ma impareranno".
D. Baldo, "Il Dolomiti", 19 dicembre 2018
RENTO. E' bastato che il governatore Fugatti lasciasse l'aula del Consiglioprovinciale per far sprofondare nel caos l'intera maggioranza, incapace di autogestirsi in autonomia. Mara Dalzocchio, la capogruppo della Lega, non è riuscita a governare la situazione, impacciata nel saper rintuzzare le abili mosse dell'opposizione e indaffarata nel cercare di tamponare i malumori dei suoi consiglieri sulle nomine nelle commissioni.
Fugatti si era giustificato, doveva correre a Roma per accogliere la salma di Antonio Megalizzi all'aeroporto di Ciampino, e nessuno ha eccepito, ci mancherebbe. "E' a Roma a nome di tutti i trentini", ha detto Rossi, per evitare equivoci. Rossi che però chiedeva alla giunta di intervenire sul tema dell'A22, come da ordine del giorno.
Tra i punti c'erano infatti le comunicazioni dell'esecutivo su quanto sta avvenendo tra Trento e Roma a proposito della concessione autostradale, un tema importante, tanto importante che anche la maggioranza aveva convenuto di portare in aula tutto quanto fosse di sua conoscenza, per rendere edotta anche l'opposizione.
Rossi chiedeva, vista l'attualità e l'urgenza dell'argomento, se ci fosse qualcuno della giunta che potesse, in assenza del governatore, informare l'aula. Per rispondere all'ex presidente si è prenotata Mara Dalzocchio, forse un po' troppo precipitosamente. Mario Tonina, sollecitato in quanto vicepresidente, ha chiesto di intervenire e la prassi vuole che l'assessore abbia la precedenza.
Insomma, parla un esponente della giunta, la capogruppo di un partito di maggioranza dovrebbe lasciare la parola, considerato poi che la richiesta dell'informativa è alla giunta, non a lei. Ma niente, ha preso la parola, dicendo qualcosa che ha fatto avvampare Tonina, imbarazzare gli altri esponenti della Lega in giunta e suscitando il disappunto, e a tratti l'ironia, della minoranza.
"Dal momento che non sono emerse novità rispetto alle informazioni già note in merito al tema sul quale il presidente Fugatti avrebbe dovuto riferire all'aula, anche la richiesta della comunicazione è da considerare vanificata". Ma come? Il tema non è più importante? Ma come? Non ci sono novità e sulla concessione non se ne parla più?
"L'intervento della consigliera cambia le carte in tavola - ha detto subito l'esponente del Pd Giorgio Tonini - perché Fugatti non ha motivato la sua assenza con il fatto che non aveva nulla da dire sul tema". Anche Degasperi dei 5 Stelle si è risentito: "Non eravamo abituati a questa sensazione da vacatio imperii, ma forse anche questo – ha ironizzato – è un indicatore del cambiamento e in ogni caso i consiglieri attendono dal presidente Fugatti informazioni su questo argomento di cui sono all'oscuro".
Momenti di nervosismo, sguardi di fuoco tra i banchi della giunta e la capogruppo della Lega, capannelli improvvisati tra le assessore Segnana e Zanotelli, messaggi fulminei e telefonate veloci forse a Fugatti per chiedere aiuto per uscire dall'impasse.
Ha preso la parola Tonina, cercando di mettere una pezza e sconfessando la capogruppo della maggioranza: "Mi ero prenotato ma non mi è stata data la parola, e forse ora sarebbe già tutto risolto", riferendosi alla 'incursione' della capogruppo Dalzocchio. "Riteniamo questo punto importante - ha proseguito - talmente importante che riteniamo sia trattato alla presenza del presidente Fugatti".
Diversi consiglieri di minoranza, con l'assenso dell'assessore Tonina, hanno chiesto l'immediata convocazione dei capigruppo che hanno deciso di aggiornare la discussione a breve, al 27 dicembre, tra Natale e Capodanno. Unico punto all'ordine del giorno l'informativa di Fugatti sulla concessione autostradale.
Ma dicevamo delle difficoltà interne, di come Mara Dalzocchio abbia dovuto gestire la partita delle commissioni. In ognuna ci sono due esponenti della Lega, ma si è scoperto che alcuni consiglieri avrebbero fatto volentieri a meno della nomina, forse per non aggiungere altri impegni o per ammissione di inadeguatezza.
Tra le più scontente Katia Rossato che quando ha scoperto di essere sia nella Terza che nella Quarta Commissione ha messo il muso e si è alzata dal suo scranno per lamentarsi direttamente con Dalzocchio. Il labiale era di difficile lettura dalla piccionaia ma i messaggi non verbali inequivocabili: in due commissioni anche no.
Sembra l'abbia confidato a più di un collega, non si sente competente per le materie trattate. E indirettamente lo conferma anche la capogruppo Dalzocchio: "Sì - ammette - qualcuno aveva paura di non avere competenze sulle singole materie. Ma ho detto loro che non c'è nessun problema, che quando saranno lì dovranno studiarsi le carte. Alcuni sono un po' spaventati, è vero".
Queste le commissioni votate dal Consiglio provinciale:
La Giunta per le elezioni, che si occupa dell'istruttoria sulle eventuali cause di ineleggibilità o incompatibilità dei consiglieri eletti è composta da Cia, Demagri, Ghezzi, Gottardi, Guglielmi, Leonardi, Manica, Marini e Paccher, quest'ultimo sarà indicato come presidente.
La Prima commissione (finanza ed enti locali) sarà formata da Cia, Dalzocchio, Gottardi, Job e Savoi per la maggioranza, nonché da Ghezzi, Marini, Rossi e Tonini per la minoranza. Sarà indicato Gottardi alla presidenza.
La Seconda Commissione (economia e lavoro) sarà formata da Cavada, Guglielmi, Moranduzzo e Paoli per la maggioranza, nonché da De Godenz, Olivi e Ossanna per la minoranza. Per la presidenza sarà indicato Guglielmi.
La Terza Commissione (urbanistica e ambiente) sarà formata da Job, Paccher, Paoli e Rossato per la maggioranza, nonché da Coppola, Manica e Ossanna per la minoranza. Per la presidenza la maggioranza indicherà Job.
La Quarta Commissione (welfare e sanità) vedrà tra i componenti Ambrosi, Cia, Dalzocchio e Rossato per la maggioranza, nonché da Coppola, Demagri e Zeni per la minoranza. La presidenza andrà a Cia.
La Quinta Commissione (scuola, università e cultura) è composta da Ambrosi, Cavada, Gottardi e Moranduzzo per la maggioranza, oltre a Degasperi, Ferrari e Ghezzi per la minoranza. Alla presidenza sarà indicata Ambrosi.
Il Consiglio ha votato anche la Commissione speciale sul maltempo, proposta da Ugo Rossi. La proposta avanzata da Marini, Coppola e Manica, che trattasse anche dei fenomeni del cambiamento climatico e delle strategie per mitigarne gli effetti, è stata bocciata dall'aula con 17 voti contrari, 9 favorevoli e 3 astenuti. Sarà composta da Cia, Gottardi, Guglielmi, Leonardi, Cavada e Job per la maggioranza, oltre che da Coppola, Marini, Rossi, Manica e De Godenz per la minoranza.