La sinistra trentina, o ciò che ne resta, lo aveva annunciato: quando il senatore leghista Simone Pillon interverrà a Trento al Festival della famiglia, ad accoglierlo troverà una manifestazione di protesta. Così è stato: almeno un centinaio di persone si sono radunate ieri sera davanti al palazzo della Provincia nonostante il freddo e nonostante il contestato divieto della questura di utilizzare strumenti di amplificazione.
S. Alouani, "Corriere del Trentino", 8 dicembre 2018
«Maschilismo» e «patriarcato» le parole più utilizzate dalle persone — perlopiù giovani di ambo i sessi — riunite davanti a Piazza Dante dove il senatore Pillon, autore del contestatissimo disegno di legge sull’affido condiviso basato sulla bigenitorialità perfetta, stava illustrando le sue teorie sulla famiglia tradizionale. Unica dirigente del Pd presente in piazza, l’ex assessora Sara Ferrari. A suo giudizio, «il disegno di legge è molto pericoloso, poiché l’assenza di chiarezza sulla posizione di uomini violenti in una situazione di separazione non salvaguarda donne e bambini». Netta la contrarietà della consigliera rispetto ad «un disegno machista dove è evidente un approccio che risponde di più a una sorta di rivendicazione della lobby dei padri separati male».
Della stessa idea anche il consigliere comunale di Arco, Tommaso Ulivieri: «Il disegno di legge non pensa alla parte debole del contesto, ai bambini ed alle donne. C’è molta rivalsa maschile dei padri e non tiene conto di tutte quelle situazioni di violenza che sappiamo esserci soprattutto da parte maschile e che andrebbero tenute in considerazione alla massima misura».
Un passo indietro, quindi, che rischierebbe di minare quelle che sono state le conquiste femministe di decenni «per fare spazio a un’idea di famiglia naturale alla “mulino bianco”» che, secondo gli esponenti del movimento Non una Di Meno di Trento, è «frutto di grande fantasia».
«Ideologie clerico-leghiste, restauratrici e conservatrici che emanano segnali retrogradi e pseudo-culturali caratterizzano questo nuovo disegno di legge ed in generale la nuova politica italiana». La famiglia naturale, il crocifisso e il presepe imposti sarebbero, a detta del consigliere di Futura 2018, Paolo Ghezzi, «temi agitati strumentalmente, utilizzati per tenere caldo il proprio elettorato». «Fugatti e Salvini — osserva in proposito Ulivieri — adottano la stessa tecnica propagandistica». Ghezzi ribadisce che l’intenzione del disegno di legge Pillon «è quello di riportare l’Italia ideologicamente indietro» e coglie l’occasione per richiamare all’opposizione i cittadini: «Questo é un disegno restauratore al quale dobbiamo opporci in nome del pluralismo e della democrazia».