Parteciperà ad uno degli incontri in programma, il 7 dicembre nel palazzo della Provincia. Dura presa di posizione di Antonia Romano di Potere al Popolo e dell'ex assessora alle Pari opportunità Sara Ferrari: "Invito oltraggioso per il Trentino".
D. Baldo, "Il Dolomiti", 27 novembre 2018
TRENTO. Ci sarà anche il senatore leghista Simone Pillon al Festival della Famiglia che si terrà a Trento dal 3 al 9 dicembre. Invitato come relatore, si aggiungerà al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana. Due esponenti di rilievo, il ministro per la carica istituzionale e il secondo per il dibattito che si è creato attorno al suo disegno di legge, oggetto di numerose critiche e di molte condanne.
Il senatore parlerà a proposito delle famiglie numerose e terrà le conclusioni di uno degli incontri in programma, precisamente quello in cui sarà presentato il libro di Linda Pisani "Big family. Politiche a sostegno della famiglia. Storie straordinariamente normali di famiglie numerose" che avverrà il 7 dicembre alle ore 16 al palazzo della Provincia di pizza Dante.
Nessun accenno, nel programma, al disegno di legge presentato dal senatore ma sembra chiaro che nella sua relazione non potrà che parlarne visto il dibattito di questi ultimi mesi. Contro la sua proposta ci sono state manifestazioni di piazza, anche a Trento, e la sua approvazione è temuta non solo dal mondo femminista ma anche da chi si occupa di prevenzione della violenza sulle donne.
Il Festiva, organizzato dall'Agenzia per la Famiglia, è alla 7° edizione, una 'creatura' del dirigente Luciano Malfer. "Non ho interferito in alcun modo con la decisione di Malfer - spiega l'assessora Stefania Segnana, titolare della delega sulla Famiglia - a questo appuntamento ci lavora da un anno e non ho proposto nessun relatore".
Nella prima versione del programma non c'era il nome di Pillon, e il dubbio era che il nuovo governo provinciale avesse fatto pressioni per inserire il senatore tra i relatori. Dubbio fugato per ammissione della stessa Segnana, che sarà tra i relatori nella stessa conferenza a cui parteciperà Pillon.
Immediate le prese di posizione della politica, con l'ex assessora provinciale alle Pari opportunità Sara Ferrari e la consigliera comunale de L'altra Trento a Sinistra Antonia Romano intervenute immediatamente per commentare la decisione di ospitare un personaggio tanto discusso al Festival della Famiglia.
"Non bastava il monumento alla famiglia Mulino Bianco in piazza Dante, non bastava il festival della famiglia piuttosto che delle famiglie come sarebbe più giusto e più rispondente alla realtà -afferma Antonia Romano - non bastava l’arrivo del ministro leghista Fontana islamofobo oltre che ossessionato dalla crisi delle nascite italiane. Per chiudere in bellezza doveva arrivare persino Pillon, tristemente noto per il suo disegno di legge vetero patriarcale".
"Con la sua proposta - spiega la consigliera - in nome della retorica della bigenitorialità perfetta si usano i figli e le figlie come bottino di guerra su cui negoziare e si risponde al vero bisogno del governo attuale: l’abbandono dello Stato laico in favore dello Stato etico che decide e impone scelte sulla base di precisi valori morali. Il disegno di legge Pillon nasconde infatti interventi che contribuiscono a realizzare, in combinazione con altri provvedimenti, la visione di uno Stato antidemocratico e giustizialista".
"Come consigliera comunale, come esponente del coordinamento nazionale di Potere al Popolo, come madre e come femminista - annuncia Antonia Romano - sarò in piazza all’arrivo di Pillon per rivendicare il diritto all’auto-determinazione e per difendere la laicità dello Stato. Certa che tutte le donne che a vario titolo si stanno mobilitando contro il ddl Pillon in questi mesi, come le donne di Non Una di Meno in stato di agitazione permanente contro questo governo, saranno pronte a mobilitarsi ancora per difenderci dal patriarcato mai definitivamente scomparso dalla nostra cultura e dalla nostra politica".
"Se accetto la presenza del ministro Fontana per il suo ruolo istituzionale - afferma Sara Ferrari - considero invece l'invito al senatore Pillon oltraggioso per la comunità trentina, che ha sempre riconosciuto il Festival come una cosa di tutti, di un territorio aperto e moderno, capace di riconoscere tutti i tipi di famiglia che compongono la comunità".
"La legge provinciale da cui discende anche il Festival - aggiunge - già nel lontano 2011 ha riconosciuto la famiglia come un concetto plurale. La proposta di legge Pillon, che mira a stravolgere il diritto di famiglia in Italia, è giudicata pericoloso perfino dall'ONU, oltre che da avvocati, psicologi, operatori sociali e familiari e dalle piazze italiane. Averlo al Festival è un pessimo segnale di regressione culturale".
"In nome di un giusto diritto di corresponsabilità genitoriale - prosegue l'ex assessora - la sua proposta pone in difficoltà le madri e i figli: in nome di una inventata 'alienazione parentale' giustifica la vicinanza dei figli anche al genitore violento, in nome dell'obiettivo supremo di 'unità familiare' pone le donne di debole condizione economica nella impossibilità di chiedere la separazione. Il Trentino - conclude Ferrari - non si merita il ritorno del maschilismo patriarcale di antica memoria".