Retromarcia sul crocifisso e sul presepe nelle scuole del Trentino. La circolare del nuovo assessore era pronta da due giorni per essere spedita alle scuole, mancavano solo alcuni dettagli, ma ieri al termine dell'incontro con i dirigenti scolastici trentini Mirko Bisesti ha detto: «Manca poco al Natale, i media hanno dato grande risalto alle dichiarazioni del presidente Maurizio Fugatti che voglio riportare qui ora ai rappresentanti delle nostre scuole chiarendo però che si tratta di un invito».A. Selva, "Corriere del Trentino", 30 novembre 2018
Quindi tutto come prima, perché i presidi hanno già fatto capire che di fronte a una circolare avrebbero obbedito (per forza) ma non basterà un semplice "invito" per riportare nelle scuole un simbolo di cui - hanno detto - in una scuola laica non si sente la necessità.Crocifisso e presepe a parte, l'incontro di Bisesti doveva servire per spiegare ai presidi trentini la scuola che vuole la Lega Nord che sarà - ha detto l'assessore - una scuola capace di raccontare ai trentini chi sono (quindi il loro territorio, le loro tradizioni) in modo da aiutarli a scegliere la loro direzione nel mondo. Quindi una scuola che guarda anche all'estero.
Discorso breve (circa 9 minuti) che deve aver spiazzato i presidi trentini, oltre che per la sintesi, anche per la genericità: «Potremmo parlare a lungo - ha detto Bisesti - ma lascio a voi la parola». Invito che però è caduto nel silenzio. Alla fine a rompere il ghiaccio è stata la preside dell'istituto comprensivo Trento 6, Paola Pasqualin, che ha chiesto all'assessore qualche dettaglio in più: «Poiché il 31 dicembre dobbiamo chiudere la nostra "offerta formativa", per spiegare ai genitori che cosa troveranno i loro figli nelle nostre scuole l'anno prossimo, avremmo bisogno di sapere quali saranno le sue prime azioni». Ma Bisesti questi dettagli (chiesti in seguito anche da altre voci) non li ha forniti perché - ha detto - la legislatura "è partita quando l'anno scolastico era già iniziato e non ci si può attendere quindi nessuno stravolgimento. Ma il dipartimento è al lavoro per delineare alcune proposte di cambiamento".
I fronti su cui si lavora - ha detto l'assessore - sono il trilinguismo ("perché sia docenti che genitori ci hanno segnalato che così non va bene") e la re-introduzione della figura del sovrintendente scolastico (su cui sta lavorando il dipartimento della conoscenza per formulare alcune ipotesi). Il preside del liceo Filzi di Rovereto, Giuseppe Santoli, ha dichiarato la sua delusione: «Caro assessore, ci aspettavamo qualcosa di più».Comunque, dopo le titubanze iniziali gli interventi sono stati numerosi (compreso quello di Laura Froner che ha parlato di "collaborazione" al di là delle idee politiche) con il presidente dell'associazione nazionale presidi, Paolo Pendenza, a ricordare tre priorità a Bisesti: l'autonomia delle scuole, la diminuzione della burocrazia e l'efficienza della didattica. Qualche dubbio sul sovrintendente: speriamo che non sia solo un ritorno al passato. In una riunione durata circa un'ora e mezza l'unico intervento applaudito (comunque debolmente) è stato quello del preside della Rosa Bianca della valle di Fiemme, Marco Felicetti, che si è augurato che le "scorie" della campagna elettorale si esauriscano e ha voluto ribadire l'eccellenza della scuola trentina.
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