Alessandro Andreatta preferisce affrontare subito la spina nel fianco. «Dispiace che il Patt abbia deciso di non partecipare» sottolinea il primo cittadino del capoluogo al termine del primo vertice di maggioranza post-rimpasto, che ieri ha richiamato a Palazzo Thun tutte le forze della coalizione tranne gli autonomisti (assessori compresi) e l’upitino Massimo Ducati.
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 18 novembre 2018
«Fino all’ultimo — sottolinea il sindaco — ho provato a convincerli: considero il Patt una parte importante di questa coalizione, con deleghe strategiche come il turismo, lo sport, il Bondone. Non ho dubbi che saranno accanto a noi anche in futuro: lunedì (domani, ndr ) o martedì incontrerò nuovamente il portavoce Alberto Pattini e vedremo». Mano tesa che però lo stesso Pattini non sembra cogliere: «Non ho ricevuto alcuna richiesta di incontro» dice secco l’autonomista. Che ribadisce i motivi dello strappo: «Andreatta ha voluto spostare la giunta a sinistra. Assegnare il ruolo di vice a una esponente del Pd e dare un assessorato in più all’area di sinistra non è giustificato visto che i risultati elettorali di ottobre hanno confermato gli equilibri».
Accantonato il nodo più critico, Andreatta torna sui contenuti del vertice. Che, «guardando al 2020», partono dalla priorità delle priorità: il Prg. «Il territorio è un bene comune, una risorsa non rinnovabile» osserva il sindaco, confermando le linee guida (stop al consumo di suolo, rigenerazione, riutilizzo e riqualificazione) e fissando i punti cardine. Come la «salvaguardia del territorio agricolo e rurale», l’impegno per «aumentare l’attrattività di Trento» e la necessità di tenere in considerazione le «sfide del cambiamento climatico». Ma a intrecciarsi con la revisione del Prg è anche la questione della mobilità («Sarà decisivo chiarire il nodo dell’interramento della ferrovia»), così come l’andamento demografico. Senza contare i nodi della semplificazione delle sigle urbanistiche e della valutazione su zone pianificate ma mai attivate, che potranno essere stralciate o ridimensionate (il caso più importante è quello del comparto di Canova pianificato dall’architetto Busquets).
E se il Prg segnerà gran parte dell’ultimo anno e mezzo di consiliatura, a impegnare la maggioranza saranno anche altre partite strategiche di cui si parla da tempo. Come la riqualificazione dell’ex Atesina ai Solteri. «Il progetto — ricorda Andreatta — è condiviso e ci sono tre milioni a disposizione. Si parte dalla bonifica, dall’abbattimento di ciò che non serve, dalla realizzazione dell’area verde e dal recupero degli spazi per un utilizzo immediato». O come il polo culturale cittadino, che abbraccerà l’ex sede di Lettere e l’ex mensa. «In questo percorso — spiega il primo cittadino — ci sta aiutando anche il professor Pier Luigi Sacco (direttore del centro Irvapp della Fondazione Kessler, ndr )». L’obiettivo, in questo caso, è di avere in mano il progetto a dicembre, per poter avviare la gara nel 2019 e iniziare i lavori nel 2020.
C’è poi la questione anziani. Lo Spazio Argento. «Abbiamo anziani attivi ma anche persone fragili e sole: siamo pronti a prevedere risorse in più per venire incontro a chi è in difficoltà». E in attesa di confrontarsi con il neo governatore Maurizio Fugatti sulle priorità del capoluogo, Andreatta prosegue il lavoro con il commissario del governo per il «patto per la sicurezza», in vista anche dei prossimi incontri di maggioranza, previsti per martedì e per il 28 novembre.