«Serve immediatamente un incontro di maggioranza». Appena rientrato dal Vietnam, Paolo Serra si ributta «nella mischia». E dopo giornate di tensioni e polemiche per il rimpasto di giunta deciso dal sindaco Alessandro Andreatta, il capogruppo comunale del Pd fissa non solo l’agenda, ma anche qualche punto fermo per cercare di rimettere ordine in un quadro decisamente agitato.
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 6 novembre 2108
Non più tardi di domenica l’ex governatore Ugo Rossi, dalle colonne del Corriere del Trentino, ha segnato una frattura nella coalizione, rimettendo in discussione l’unità ancora prima delle elezioni del 2020).
«Per quanto mi riguarda — sottolinea Serra — ho già convocato il gruppo del Pd per domani (oggi, ndr ), dopo la seduta del consiglio comunale. Ma è chiaro che è necessario un confronto interno alla maggioranza per affrontare la situazione».
I nodi, del resto, sono tanti. Non solo politici: oltre a guardarsi negli occhi e cercare di ristabilire l’equilibrio in una coalizione dove oggi regna il «tutti contro tutti», le forze politiche del centrosinistra autonomista dovranno rimettere mano alle commissioni consiliari, per sostituire i consiglieri diventati assessori (Corrado Bungaro e Alberto Salizzoni, ma anche il neo presidente del consiglio Salvatore Panetta) e per inserire gli assessori tornati consiglieri (Paolo Biasioli e Andrea Robol).
«La maggioranza — avverte il capogruppo dem — deve fissare dei punti programmatici precisi dai quali ripartire. Ci vuole un momento di reset per poi guardare avanti». Di più: «Dobbiamo capire quanti siamo davvero: capire se il Patt è ancora parte integrante della maggioranza o no, se possiamo contare su tutti gli esponenti del Cantiere civico democratico, se della coalizione fanno parte anche i membri del gruppo misto (oltre a Panetta, Paolo Castelli e Marco Ianes, ndr )».
Serra, al vertice, si presenterà determinato. «Il Pd — sottolinea — è ancora il partito di maggioranza relativa e in quanto tale deve avere la giusta visibilità e il ruolo che gli spetta. Si prenderà questo ruolo senza fare sconti a nessuno». Insomma, il capogruppo non ha alcuna intenzione di abbassare lo sguardo davanti agli alleati. «Se qualcuno — prosegue il capogruppo — pensa che il Pd farà retromarcia su qualche questione strategica, si sbaglia di grosso. Se lo dimentichi pure». Serra non fa riferimenti precisi, ma è facile pensare che il messaggio sia rivolto al gruppo Insieme Trento. E le partite siano quelle che più hanno fatto discutere, dalla nuova piscina fino alle varie questioni urbanistiche in ballo. Il dem ha qualcosa da dire però anche agli autonomisti: «Non pensino che noi voteremo le loro delibere se loro sosterranno solo quelle del Patt. Non funziona così».
E se il clima dentro la coalizione rimane incandescente, a cercare di stemperare i toni è lo stesso sindaco, che ieri ha accolto in giunta Corrado Bungaro e Alberto Salizzoni. «Il centrosinistra autonomista — sottolinea il primo cittadino, rispondendo a Ugo Rossi — nei Comuni ha ancora un futuro. Penso alle esperienze di Arco, Riva, Lavis, Ala, oltre che a quella del capoluogo. Esempi che mi fanno continuare a credere nella bontà di questa alleanza politica».