Dopo le competenze sulle spese, competenze anche sulle entrate. "Basta una legge ordinaria, un emendamento alla prossima legge di bilancio". Non solo una provocazione: "Serve anche per ripararsi dalle politiche tributarie del Governo. Con la flat tax perdiamo 500 milioni all'anno".D. Baldo, "Il Dolomiti", 17 ottobre 2018
TRENTO. Giorgio Tonini ha lanciato il sasso nello stagno: "Vogliamo la piena competenza in materia fiscale". Una sorta di prova del nove per scoprire se il governo Lega-M5S, e le sue propaggini trentine, è davvero autonomista come Fugatti vuole far credere o se è invece piuttosto centralista come Tonini sta sostenendo in tutta questa campagna elettorale.
"Ora la competenza c'è soltanto per quanto riguarda le spese - afferma il candidato presidente dell'Alleanza democratica e popolare per l'Autonomia - ma le entrate sono dipendono da Roma che decide l'imposizione fiscale. Proponiamo che sia la Regione, con le sue due Province, a gestire anche questa parte".
Questo non solo per una sfida elettorale, Tonini ci crede veramente. "Se vinciamo noi faremo di sicuro questa proposta. I livelli di pressione fiscali sono decisi dal Governo nazionale ma ora il rischio è che le politiche tributarie di Lega e 5 Stelle ci penalizzino. Con la flat-tax come inizialmente ipotizzata noi ci avremmo perso 500 milioni di euro. Allora sì, altro che taglio ai punti nascita, si dovrebbero tagliare interi ospedali, scuole...".
Tonini propone una nuova simmetria tra competenze di spesa e competenze di entrata, "fermo restando la quota che dobbiamo versare allo Stato". Si rovescerebbe anche questo: non più lo Stato che si tiene una parte della tassazione ma la Provincia che invia allo stato la quota pattuita". Una vera e propria rivoluzione che per essere attuata basterebbe un emendamento alla legge di bilancio.
Da qui la sfida. "Basta una legge ordinaria - ricorda puntuale Tonini, che di queste cose se ne intende visto che è stato presidente della Commissione Bilancio in Senato - perché la parte finanziaria dello Statuto di Autonomia, il titolo VI, è modificabile con una procedura molto veloce, a patto che ci sia un'intesa tra Stato e Regione".
La Regione ci sta, ma lo Stato a guida Lega e 5 Stelle? "Ora con questo si vede subito se sono più centralisti o più federalisti". Ma non è solo una provocazione: "Il Trentino, così come l'Alto Adige - spiega Tonini - si fa carico della spesa ormai in maniera totale. E' giusto che anche sulle entrate ci sia flessibilità".
"Per la prima volta assistiamo alla possibilità che le politiche nazionali, volte anche ad un progressivo centralismo dirigista, divergano drasticamente con quelle regionali/provinciali locali. Il modello proposto diventa indispensabile per chi come il Trentino ha già assunto la responsabilità di maggior parte delle funzioni e della correlata spesa pubblica complessiva".
Tonini spiega, per fugare ogni dubbio, che questa proposta non ha nulla del privilegio. "E' basata su principi di responsabilità, proporzionalità, ragionevolezza, reciprocità, solidarietà e perequazione, nel pieno rispetto dei fondamenti costituzionali". Cosa dirà Fugatti? E soprattutto, cosa dirà Salvini?
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