Il Trentino punta sulle startup. Secondo il rapporto trimestrale del ministero dello Sviluppo economico (Mise) sui trend demografici e le performance economiche delle startup innovative italiane, aggiornato al secondo trimestre 2018, sono 157 le nuove imprese innovative che crescono in provincia. Diventano 247 se si considera anche la provincia di Bolzano.S. Pagliuca, "Corriere del Trentino", 27 agosto 2018
Numeri importanti che rendono il Trentino Alto Adige la regione italiana con la più elevata incidenza di startup innovative in rapporto al totale delle società di capitali con meno di cinque anni e cinque milioni di fatturato annuo, con un indice del 5,25%. Se si valutano, poi, le startup innovative in rapporto alle nuove società di capitali attive in provincia, Trento si piazza al secondo posto (6,9%), subito dietro Trieste (7%), segno che le startup stanno diventando una presenza di sempre maggior rilievo sul territorio. Con una percentuale di 1,67, infatti, Trento è tra le prime 20 province italiane per rapporto tra startup locali e nazionali, occupando, nello specifico, la 12esima posizione. Se in provincia si contano 157 startup, infatti, nel resto d’Italia si arriva complessivamente a 9.575, con valori occupazionali che sfiorano i 50 mila addetti, tra soci e lavoratori subordinati.
Ma è osservando più da vicino le startup trentine censite dal Registro Imprese della Camera di Commercio che se ne riesce a tracciare un identikit più preciso: il numero di addetti in media è tra 0 e 4 (su 157 startup, solo 2 hanno più di 20 addetti) e il valore di produzione medio si aggira sui 100 mila euro (solo 2 startup superano il milione di euro). Quanto alla classe di capitale, 139 realtà non superano i 50 mila euro. Ancora una volta, solo due realtà arrivano fino al milione di euro e una fino ai 2 milioni e mezzo. Scarseggiano però le donne tanto che su 157 startup, solo 16 contano una presenza femminile nella società. Aspetti che se da un lato evidenziano i possibili miglioramenti, dall’altro dimostrano quali e quante siano le difficoltà incontrate da un’azienda alle prese con i primi passi sul mercato. Di alcune di queste cerca di farsi carico Trentino Sviluppo nei cui poli sono attualmente insediate 54 startup, di cui 9 a guida femminile. Si tratta di 22 startup preincubate e 32 startup incubate. Nella fase di preincubazione, vengono messi a disposizione degli aspiranti imprenditori spazi di coworking attrezzati a Rovereto come la Greenhouse per le attività legate alla green economy (15 startup) e lo Starter, per le attività legate alla meccatronica (3 startup).
Dall’anno scorso, il programma è stato esteso anche alle startup dello sport-tech per le quali è stato attivato un acceleratore dedicato: lo Spin Accelerator (4 startup). Nei Business Innovation Center gestiti sul territorio, invece, stanno lavorando 32 startup. E oltre agli spazi, le possibilità offerte ai neo imprenditori sono diverse, a partire dal Premio D2T che in 11 edizioni ha portato alla nascita di 20 nuove imprese e che nel 2018 ha messo a disposizione 4 premi da 15 mila euro, più il Premio Speciale Gianni Lazzari da 5 mila euro, un anno di preincubazione, la partecipazione al Premio nazionale per l’innovazione e la finale Startup Euregio. Ancora: il Bando Seed Money che investe fino a 170 mila euro per lo sviluppo di progetti imprenditoriali innovativi, favorendone l’ingresso sul mercato e che in 3 edizioni, ha finanziato 100 startup per un totale di 9,5 milioni di euro erogati (nel 2017 sono stati messi a disposizione complessivamente 2,9 milioni di euro e attualmente 33 startup, selezionate su un totale di 133 partecipanti, sono in fase di finanziamento).
Infine, il Bando nuova imprenditorialità che nell’edizione 2018 vanta fondi per 4 milioni di euro, con 206 domande presentate di cui 105 a guida femminile.Nel triennio 2015-2017, dunque, Trentino Sviluppo ha valutato circa 1.200 idee e progetti d’impresa, sostenendo quasi 500 ore di formazione e finanziando 720 nuove microimprese per un totale di oltre 24 milioni di euro di contributi erogati.
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