Rischia di finire davanti alla Consulta - con uno scontro legale ferragostano - la questione del rinvio dello stop all'ingresso a scuola dei bambini non vaccinati a settembre, deciso nei giorni scorso dal governo Lega-M5S.
"Trentino", 6 agosto 2018
Molte regione italiane, infatti, sono pronte a dare battagliasia con proprie leggi regionali sia - appunto - con un ricorso alla Corte Costituzionale. La questione, ieri, è stata rilanciata dalle maggiori testate nazionali che hanno riportato varie prese di posizione di governatori (soprattutto di centrosinistra) rispetto alla prospettiva della battaglia legale. A coordinare il fronte - che include anche Toscana ed Emilia Romagna - è Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e Coordinatore della Commissione Salute della conferenza delle Regioni, che rinnova l'invito al ministro Grillo ad ascoltare le Regioni. «Vogliamo essere sentiti, serve una intesa con le Regioni. I vaccini non sono un fatto burocratico ma la più grande modalità di prevenzione. Qualora il governo non volesse farlo, e l'emendamento con la proroga dovesse essere approvato, allora abbiamo due strade: riprendere il lavoro sull'obbligo vaccinale che le Regioni avevano già fatto, e che era stato interrotto per arrivare alla legge Lorenzin, oppure ricorrere alla Consulta, perché la sanità non è competenza esclusiva dello Stato».
L'assessore provinciale alla salute Luca Zeni si dice favorevole alla linea del ricorso, in coerenza con le posizioni di altre regioni, ma precisa: «Questa è una mia posizione personale che dovrà essere discussa e vagliata in giunta».Sempre ieri, però, in tema di vaccini è emersa un'altra questione, legata ai tempi di approvazione del decreto Milleproroghe. Secondo fonti accreditate, se il decreto non dovesse essere approvato prima della pausa estiva del Parlamento (ipotesi molto probabile), a settembre i genitori dovrebbero comunque presentare l'autocertificazione a scuola.