Caro Mirko Bisesti, congratulazioni per il suo ruolo da segretario della Lega del Trentino. E complimenti perché a 29 anni si tratta del raggiungimento di un traguardo di rilievo. Essere il segretario di un partito importante, un partito che alle politiche è stato il primo in Trentino e alle provinciali forse sarà di nuovo il primo chissà, costringe a tenere un atteggiamento piuttosto serio.
P. Mantovan, "Trentino", 6 agosto 2018
Però, caro Mirko Bisesti, a noi sembra - parlando anche con molti altri cittadini - che lei stia interpretando il suo ruolo con un po' tanta leggerezza, che lei si abbandoni con facilità a queste esibizioni fra Facebook e piazza davvero poco rispettose del ruolo che le è stato riservato.Facciamo alcuni esempi. La foto lanciata sulla sua pagina Facebook utilizzando una locandina del nostro giornale dove si leggeva "aumentano le zecche, in cinquemila si vaccinano", con lei a fianco che segnava il titolo e poi scriveva come commento: "Il miglior vaccino per le zecche è il 21 ottobre e si chiama #Lega", beh è stata già una presentazione un po' greve, dove si gioca con termini tratti da acari per indicare degli avversari politici. Però, si sa, un giochino, una volta tanto ce lo si può concedere. E gli altri possono lasciarlo correre.
Poi, sempre da segretario della Lega, sul suo profilo Facebook dove lei si definisce "personaggio politico", ha lanciato un Facebook-Live, subito dopo la finale dei Mondiali di calcio, un video immediato per commentare il risultato tra Francia e Croazia, mentre era alla guida dell'auto discutendone con altri tre amici. Boh. Conta ciò che pensa il segretario della Lega del Trentino del risultato della finale dei mondiali? È necessario farne un video dal profilo "personaggio politico"? Immediatamente sul proprio profilo riprendendosi in macchina?
Poi, sempre da segretario della Lega, un'altra piccola azione-giochino. Si è preparato un cartello e se lo è appeso al collo e assieme a due colleghi di partito è andato in piazza Duomo e si è fatto l'autoscatto: sul cartello c'era scritto "Io sto coi trentini" ed era in risposta a chi era andato in piazza scrivendo il proprio nome e la frase "io sto con i migranti". Ma che lei dica che sta con i trentini in risposta a chi attacca la politica di Salvini è una cosa scontatissima, perdinci! Lei è il segretario della Lega, ci mancherebbe altro proprio adesso che Salvini ha il vento in poppa, proprio ora che lei è stato indicato dallo stesso Salvini come segretario trentino della Lega che lei non stia con Salvini! E che diamine! Serve un cartello al collo? Serve un'altra sceneggiatina?
Poi, sempre da segretario della Lega, un'altra esibizione: si è presentato davanti alla sede del Pd con alcune confezioni di uova, con scritto sopra "Pd", per irridere gli avversari politici dopo il caso (molto controverso) dell'incidente all'atleta azzurra Daisy Osakue. Per carità, con tanto di frase buonista (eh sì, perché c'è anche il buonismo della Lega, non solo il cattivismo): "Abbassiamo i toni, portiamo due uova di pace al Pd per un po' di buonsenso!". Ecco: il buonsenso. Questo è il punto su cui vorremmo discutere con lei, caro Mirko Bisesti. Perché noi crediamo ancora che il ruolo che lei riveste sia importante. Oggi, forse, addirittura più importante di qualche tempo fa. E lei, segretario Bisesti, riveste questa carica pregna di responsabilità. Qui si tratta di guidare un partito di primo piano, potrebbe - chissà - essere il partito del prossimo governatore del Trentino. E noi crediamo che anche lei sia d'accordo con noi.
Lei, segretario Bisesti, siamo convinti che voglia essere considerato un politico serio, che non le piaccia per niente l'idea che appena fa o dice qualcosa ci sia chi si volta dall'altra parte e commenta: "ma sì, dai, tanto l'è en bocia". No, affatto! Siamo assolutamente convinti che qui non si tratta di giovani o di vecchi, di ragazzi o di matusa, di stili divertiti o di stili seriosi. Qui si tratta di atteggiamenti giusti o sbagliati. Di atteggiamenti in linea con la carica che lei ricopre. Credo si tratti di decidere. Se preferisce avere l'alibi del "giovanotto", allora vabbè, continui così. Ma non farebbe onore alla sua intelligenza. Se voleva dirci che è amico di Salvini, per carità, guardi che l'abbiamo capito, non serve insistere all'infinito. Se crede invece che la sua posizione richieda rispetto (per lei, prima di tutto, quando si troverà di fronte ad altri politici e di fronte ai cittadini, agli elettori) forse è già venuto il tempo di lasciare eventualmente ai suoi coetanei o più probabilmente a persone più giovani di lei queste esibizioni. Per carità, con leggerezza. Senza mettere in dubbio nulla di politico! Solo per abbassare i toni. Per non far di tutto un carnevale. E - citando Bisesti - "per un po' di buonsenso". Che serve ai trentini tutti.