La Giunta provinciale ha sempre ritenuto che i servizi sanitari sul territorio trentino debbano essere salvaguardati, coniugando le indicazioni scientifiche e la necessità di garantire casistica e qualità con le peculiarità di un territorio di montagna. In questo senso al centro dell'azione amministrativa si sono collocati, fin da subito, i punti nascita, sui quali si è puntato fin da subito a coniugare un presidio fondamentale sul territorio con la sicurezza di partorienti e nascituri, inseriti all'interno di un percorso dedicato e di una rete di servizi capillare.Ufficio Stampa Provincia, 20 luglio 2018
La soluzione individuata dall'esecutivo provinciale, che potrebbe portare alla riapertura in tempi rapidi del punto nascita dell'Ospedale di Cavalese, è quella di procedere nei lavori sul blocco travaglio/parto costruendo la sala chirurgica dedicata all'emergenza ostetrica e riattivando in contemporanea l'attività del punto nascita; in attesa della conclusione dei lavori, che dovrebbe essere nell'arco di dieci mesi, saranno utilizzate le sale chirurgiche dell'ospedale attraverso un'opportuna programmazione degli interventi. Nel frattempo si è già dato avvio alla predisposizione per la seconda sala parto, che sarà pronta entro due mesi.
La vicenda del punto nascita di Cavalese è nota: fin dal 2016 l'esecutivo provinciale aveva presentato richiesta di deroga al Ministero della Salute per mantenere aperti i punti nascita con meno di 500 parti all'anno, ovvero quelli presso gli ospedali di Tione, Arco, Cles e Cavalese. Sebbene la richiesta fosse stata accolta per Cles e Cavalese, per quest'ultimo si è dovuto sospendere per la mancanza degli standard minimi di personale prescritti dal Ministero. In questo periodo sono comunque rimasti attivi i servizi del percorso nascita territoriale per le gravidanze fisiologiche e l'elisoccorso per le situazioni di emergenza. La volontà della Provincia è però sempre stata quella di rendere nuovamente funzionante il punto nascita a servizio delle popolazioni delle valli di Fiemme e di Fassa. Individuato il personale medico necessario, nel 2017 l'Azienda ha informato il Ministero della possibilità di riprendere l’attività del punto nascita di Cavalese, ma il Ministero se da un lato ha confermato l’idoneità dell’organigramma medico proposto, dall'altro inaspettatamente ha posto una ulteriore pesante limitazione, ovvero la predisposizione di una seconda sala parto e di una sala operatoria per le emergenze ostetriche nel blocco travaglio/parto.
In base a queste premesse, oggi la Giunta provinciale ha dato mandato al presidente e all’assessore alla salute, politiche sociali e sport di trasmettere al Ministero della Salute queste due richieste:
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