Icef: tolta la franchigia alla prima casa

Disciplina Icef, si cambia: con una deliberazione proposta dall'assessore alla salute e politiche sociali, Luca Zeni, sono state introdotte oggi dalla Giunta provinciale alcune significative modificazioni che vanno nella direzione di una maggiore equità.
Ufficio Stampa Provincia, 20 luglio 2018

"Abbiamo voluto - spiega l'assessore Zeni - tutelare maggiormente le proprietà immobiliari, sia dell’abitazione principale dalla uale è stata tolta la franchigia salvo che per le abitazioni cosiddette di lusso, sia di altri beni immobili, inoltre vengono sostenute le donne lavoratrici aumentando la deduzione forfettaria, rimuovendo in questo modo uno dei possibili ostacoli al lavoro femminile e anche alle persone ultra sessantacinquenni che vivono da sole viene assicurato un trattamento più favorevole. Infine sono stati introdotti alcuni correttivi per cercare di recuperare parte del potere d’acquisto eroso dalla svalutazione monetaria".

Queste le principali modifiche:

  • non verrà più valutata l’abitazione di residenza, ad esclusione delle abitazioni di lusso, classificate in categoria A1, A8 e A9, perché si ritiene che l’abitazione principale ove risiede il nucleo familiare - in quanto bene essenziale per la vita di individui e famiglie - vada sempre escluso dalla valutazione economico/patrimoniale, salvo il caso in cui l’abitazione sia di lusso per la quale continua a valere la franchigia di 150.000 euro;
  • è stata introdotta una franchigia di euro 20.000 sulle proprietà e gli altri diritti reali su beni immobili diversi dall’abitazione di residenza e l’esclusione dalla valutazione delle quote di comproprietà di beni immobili inferiori al 5%; è stata abrogata inoltre la norma secondo cui si esclude dalla valutazione la nuda proprietà di maggior valore;
  • viene aumentata la tutela delle donne lavoratrici, portando a 3.000 euro la deduzione forfettaria prevista; in questo modo si rimuove uno dei possibili ostacoli, rappresentato dalla perdita delle agevolazioni pubbliche in conseguenza di un aumento del reddito familiare prodotto da un maggiore impegno lavorativo della componente femminile del nucleo familiare;
  • viene adeguato il reddito di riferimento all’inflazione nella misura dell’1%, innalzandolo da 50.000 a 50.500 euro, come già previsto in materia di edilizia pubblica; si tratta di una misura che intende riportare all’effettivo potere di acquisto i valori monetari dei redditi;
  • viene inserito nella Disciplina ICEF la puntuale definizione delle “spese assistenziali”, annoverando fra le stesse quelle per i servizi assistenziali in residenza, l’assistenza domiciliare e in centri diurni;
  • per anziani ultra 65-enni che vivono da soli viene aumentata da 1 a 1,2 per tutte le politiche la scala di equivalenza; per l’assegno unico e per l’assegno di cura l’aumento si applica previa intesa con l'INPS;
  • d'intesa con le organizzazioni sindacali, il comitato di esperti ICEF sarà integrato da un loro rappresentante.