Anche la Provincia autonoma di Trento ha collaborato con la Polizia, attraverso il Cinformi, offrendo supporto alle indagini sfociate nell’operazione interregionale mirata a stroncare un’organizzazione di spaccio di stupefacenti ad opera di migranti. Ufficio Stampa Provincia, 13 giugno 2018
Delle 43 persone raggiunte da un provvedimento cautelare, 5 (2 arrestate e 3 con divieto di dimora in Trentino) figurano accolte in strutture in uso alla Provincia. 4 erano alloggiate in 4 diverse strutture a Trento e 1 a San Lorenzo Dorsino (in quest’ultimo caso il provvedimento consiste nel divieto di dimora in Trentino).Rispetto ad alcune informazioni circolate sinora, si precisa che nel comune di Ala non risultano persone coinvolte ospitate in strutture in uso alla Provincia autonoma di Trento.“Un particolare ringraziamento va rivolto – affermano il presidente Rossi e l’assessore Zeni – alla Polizia per la brillante operazione rispetto alla quale il sistema di accoglienza ha garantito collaborazione e trasparenza. Le persone al centro di provvedimenti giudiziari, 5 accolte in Trentino a fronte di 1.541 richiedenti asilo presenti, creano un grave danno al progetto di accoglienza, agli altri migranti e alla percezione, da parte della comunità, di una questione tanto delicata come quella che riguarda appunto il tema della protezione internazionale”.“Proprio per questo – proseguono Rossi e Zeni – è interesse primario della Provincia autonoma di Trento che venga stroncata sul nascere ogni forma di devianza e di condotta incompatibile col principio di accoglienza responsabile che caratterizza il progetto trentino. Una responsabilità che si traduce in una disponibilità ad accogliere sì chi ha bisogno di tutela, ma al tempo stesso in una ferma determinazione a combattere, per il bene di tutti, ogni forma di delinquenza”.
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