Il primo trimestre 2018 segna in Trentino i risultati economici migliori in dieci anni, fatta eccezione per il rimbalzo post-crisi nel 2010. L'occupazione cresce del +2,8%, si arresta il calo occupazionale nelle piccole imprese e continua la crescita nelle imprese medie e grandi. Ottimi i risultati dell'export, al +12,4%. I settori più in salute sono il manifatturiero, il commercio al dettaglio e i trasporti.
F. Peterlongo, "Trentino", 12 giugno 2018
Migliora l'edilizia, dove aumenta il fatturato e si registra il calo occupazionale più contenuto da anni (-0,9%). Tra gli imprenditori per la prima volta i giudizi positivi sulla redditività aziendale superano quelli negativi. Preoccupano le incertezze internazionali: se l'export trentino si dirige soprattutto verso Germania e UE, i dazi Usa potrebbero danneggiare il settore vini. Questo è quanto emerge dalla relazione della Camera di Commercio di Trento in relazione al primo trimestre 2018. Il vicepresidente Pat Olivi: «L'obiettivo di riportare la disoccupazione sotto il 5% precedente alla crisi è realistico».
Lo scenarioMatteo Degasperi, del Servizio Studi Camera di Commercio Trento, illustra i dati: «Mentre calano le performance delle economie dell'area euro pur restando positive, il Trentino mostra i migliori tassi di crescita da un decennio, fatta eccezione per i dati del 2010, che però rappresentavano il rimbalzo dopo gli anni della crisi, mentre qui siamo di fronte ad una crescita autentica. Crescono del +6,2% i fatturati e l'occupazione del +2,8%. Va molto bene l'export, +12,4%, in particolare nel metallurgico, meccanico, legno e mobilio». Degasperi sottolinea come il clima economico favorevole si rifletta sul giudizio dato dagli imprenditori: «Per la prima volta in dieci anni, il numero di imprenditori che si dichiara soddisfatto della congiuntura economica e della redditività aziendale ha superato il numero degli insoddisfatti».Il presidente di Camera di Commercio Trento Giovanni Bort commenta: «Tra gli imprenditori c'è ottimismo, anche di fronte agli ordinativi previsti nei prossimi mesi. Preoccupano le nuvole sullo scenario internazionale: la spinta protezionistica imposta da Trump, le turbolenze sui mercati e lo stop al quantitative easing della Bce, possono rallentare la crescita».
Il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi sottolinea: «Accogliamo con soddisfazione questi risultati, bene la crescita dell'export, segnale di un Trentino che guarda oltre i confini. La nostra forza è di avere un'economia diversificata che produce in diversi settori. L'obiettivo di riportare la disoccupazione sotto il 5%, dato pre-crisi, è raggiungibile. L'autonomia ha retto meglio di altri la crisi».I settoriDegasperi illustra i dati settore per settore: «Il manifatturiero è uno dei comparti più in salute, con il +10% nel fatturato, +15,6% nell'export e +2,4% di occupazione. Incoraggianti gli ordinativi, +26%. Il settore estrattivo, pur fortemente ridimensionato negli ultimi anni, mostra un +14,6% nel fatturato, a fronte di un calo del -1,6% nell'occupazione. Dà segni di ripresa l'edilizia, con un +3,9% di fatturato, soprattutto maturato localmente, ed il calo occupazionale più contenuto da anni, al -0,9%. Il commercio all'ingrosso mostra incrementi modesti, con il fatturato a +1,2% e occupazione al +0,9%. Va meglio il commercio al dettaglio, con il +6,6% del fatturato e il +1,5% dell'occupazione. Favorevole è la situazione nei trasporti: +4,8% di fatturato e +5,8% di occupazione. È stabile il fatturato del terziario avanzato, con il settore informatico che trascina giù il comparto: +0,3%, a fronte di una crescita occupazionale del +6,1%».