La Corte costituzionale, consolidando e rafforzando altre recenti pronunce in materia, ha depositato ieri una sentenza (103/2018) molto importante e significativa per il nostro sistema di autogoverno, nella quale si è espressa sul ricorso presentato da tutte le autonomie speciali, tra cui le Province autonome di Trento e Bolzano, avverso alcune disposizioni della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019).
Ufficio Stampa Provincia, 25 maggio 2018
Tali disposizioni prevedevano in capo alle regioni, sia a statuto ordinario sia speciale, ulteriori contributi alla finanza pubblica nazionale quale concorso al finanziamento della spesa sanitaria. Per la Provincia di Trento, si sarebbe trattato di un contributo di 31 milioni nel 2017, di 52 milioni nel 2018 e di 70 milioni dal 2019 in poi.
La sentenza in oggetto ha rafforzato e confermato alcuni importanti principi che valorizzano il significato e la portata dell’accordo del 15 ottobre 2014, sottoscritto dallo Stato, dalla Regione Trentino Alto Adige/Sudtirol e dalle Province di Trento e Bolzano (il cosiddetto Patto di Garanzia).
Essa, infatti, nel ribadire il principio secondo cui - in termini generali - anche le autonomie speciali, sebbene previa intesa (metodo pattizio), sono tenute a fornire il contributo finanziario in questione, ha riconosciuto in maniera chiara ed inequivocabile che - per le sole Province di Trento e Bolzano e per la Regione Trentino Alto Adige/Sudtirol - questo contributo non è dovuto, in quanto non possono esserci modifiche peggiorative in termini di contributo complessivo rispetto agli importi previsti dal Patto di Garanzia.
Questo significa in sostanza che gli unici contributi che la Regione e le due Province sono tenute a dare allo Stato sono quelli previsti dall’accordo 15 ottobre 2014. Nessun altro contributo può essere richiesto alle nostre autonomie speciali.
In altri termini questa sentenza diventa un pilastro per la nostra autonomia finanziaria, poiché riconosce la straordinarietà del Patto di Garanzia firmato con lo Stato, grazie al quale possiamo scongiurare, a differenza delle altre autonomie speciali, l’imposizione di ulteriori contributi alla finanza pubblica nazionale.
"L’aver ancorato il nostro contributo annuale ad un criterio preciso, parametrandolo al costo del debito pubblico" - commenta il presidente Ugo Rossi - "è stata una scelta politica lungimirante che permette al nostro sistema di autogoverno di poter contare su risorse certe e stabili anche per i prossimi anni. Si tratta - continua Rossi - dell'ennesima dimostrazione del positivo e storico lavoro fatto in questa legislatura assieme a Bolzano".